In collaborazione con Flautissimo il Teatro Vascello ospita Il Sen(n)o, un’opera provocatoria firmata da Monica Dolan, titolo originale The B*easts portata in scena da Lucia Mascino e tradotta da Monica Capuani. In un monologo di 65 minuti, l’attrice veste i panni di Tessa, una psicoterapeuta acuta e determinata, la cui storia pone l’accento su uno dei temi più inquietanti del nostro tempo: la sessualizzazione della cultura e, in particolare, dei bambini.
Mascino con modi schietti si rivolge direttamente al pubblico, alternando boccate di sigaretta elettronica e piccoli sorsi di whisky da una bottiglietta. La psicoterapeuta ci racconta un caso controverso, un evento realmente accaduto in Brasile: la storia di “Karen,” una madre arrestata e messa sotto processo per aver permesso alla figlia “Leila”, di otto anni, di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica per ottenere il seno che la bambina tanto desiderava. Leila è una bambina solitaria e ignorata, affascinata fin dalla tenera età dalle immagini patinate delle riviste della madre, in cui le donne appaiono con corpi “perfetti”.
“Viviamo in una società dove le bambine possono trovare in commercio biancheria intima imbottita a partire dai sette anni, ma dove l’allattamento in pubblico è ancora un tabù in molti luoghi”, racconta Mascino sul palco. Al ritorno di madre e figlia nel Regno Unito, i media si scatenano, Karen viene arrestata e Leila portata via dai servizi sociali. Tuttavia, i tabloid che condannano la madre per aver privato la bambina della sua innocenza sembrano essere gli stessi che celebrano giovani celebrità “ormai cresciute” in modo ammiccante e ipocrita.
Tessa riesce a trasformare quella che all’inizio sembra una situazione improbabile in uno scenario inquietantemente realistico. “Non sono qui per giudicare Karen. Lascio che lo faccia il mondo, un mondo in cui dovrei cercare di renderla felice”, osserva con un pizzico di sarcasmo. Non assolve la madre, che ha ceduto alle pressioni della figlia, ma rivolge uno sguardo implacabile alla società, ossessionata dall’immagine corporea e colma di contraddizioni: il seno, visto al contempo come simbolo di sessualità e di nutrimento, diventa il fulcro di un conflitto sociale profondo.
Il Sen(n)o dipinge un quadro vivido di come la bambina diventi una sorta di capro espiatorio, condannata dalla società per aver “ucciso freddamente l’ideale del bambino innocente.” I social media sono complici di una spietata mercificazione che non fa altro che strappare via a Leila ogni parvenza di infanzia, trasformandola in un oggetto di scandalo”.
Lucia Mascino incarna il ruolo di Tessa con intelligenza acuta e sarcasmo affilato, rivelando una passione vibrante che amplifica la sua riflessione ampia e profonda. È un’interpretazione incisiva, un atto d’accusa contro le derive della nostra ossessione per l’estetica.