“Parthenope è un film su una donna che nonostante i privilegi di essere indipendente combatte una battaglia per la libertà che molte donne affrontano ancora oggi”.
Il regista Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar per La Grande Bellezza, porta il suo nuovo film Parthenope al 77° Festival di Cannes, accompagnato dall’attrice protagonista Celeste Dalla Porta, l’attore Gary Oldman e la direttrice della fotografia Daria d’Antonio.
Il film, come descritto da Paolo Sorrentino in conferenza stampa, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950 fino ai giorni nostri. Si tratta di un’epica femminile senza eroismi, caratterizzata da una passione inesorabile per la libertà, per Napoli e per gli imprevedibili volti dell’amore: i veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore e poi ti fanno ricominciare.
La perfetta estate di Capri, vissuta da ragazzi, è avvolta nella spensieratezza, ma poi arriva inevitabilmente l’agguato della fine. Le giovinezze condividono tutte la stessa caratteristica: la brevità.
Il film esplora anche la vita degli altri napoletani: uomini e donne vissuti, osservati e amati, disillusi e vitali, con le loro derive malinconiche e le ironie tragiche. I loro occhi un po’ avviliti, le impazienze e la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro.
La vita può essere lunghissima, memorabile o ordinaria, e lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio dei sentimenti. Sullo sfondo c’è Napoli, una città indefinibile che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.
Sorrentino spiega che Parthenope, il cui nome deriva dall’antico nome di Napoli, è un personaggio che incarna la città stessa nella prima parte del film. Con il passare del tempo e gli avvenimenti che segneranno la sua vita, il suo sguardo diventa più critico e disincantato. Sorrentino la descrive con tre aggettivi: libera, spontanea e non giudicante, riflettendo la libertà della Napoli della sua giovinezza.
Sorrentino riconosce un rapporto altalenante con Napoli. Al pari del suo personaggio, ha vissuto fasi di avvicinamento e distacco dalla città, riscoprendone l’unicità soprattutto attraverso il cinema.
Celeste Dalla Porta, nel ruolo di Parthenope, parla di come il film abbia segnato la sua transizione da una fase spensierata della vita a una più matura e professionale. Gary Oldman, che interpreta lo scrittore John Cheever, si identifica con il personaggio attraverso una comune ipercriticità verso il proprio lavoro e l’esperienza di affrontare l’invecchiamento.
Sorrentino ha rivelato di sentire un’affinità con Parthenope: “studia antropologia e condividiamo l’importanza del “vedere”. Abbiamo esperienze simili, tra cui il trauma della vita e la perdita di un familiare.
Il regista con Parthenope ha voluto esplorare la bellezza e la libertà attraverso una prospettiva diversa dalla sua ma profondamente connessa al suo modo di vedere la vita e il cinema.