Presentato in anteprima mondiale al prossimo Bif&st di Bari, il festival internazionale che si è svolto dal 16 al 23 marz., “Pattini e Acciaio” è la straordinaria storia di un paese di pescatori e contadini del Sud Italia che, tra gli anni Sessanta e Ottanta, grazie al miracolo industriale perseguito da un visionario imprenditore locale, si è rivelato una realtà eccezionale, tanto nel settore siderurgico quanto in quello sportivo. La presenza di una ferriera, di una squadra di hockey su pista e di un campione predestinato a vincere, portarono Giovinazzo, piccolo comune della Provincia di Bari, all’attenzione internazionale.
In una squadra di campioni il fuoriclasse è Pino Marzella, classe 1961, considerato uno dei giocatori di hockey su pista più forti di tutti tempi, “il Maradona dell’hockey.” Pino ha vinto praticamente tutto quello che poteva vincere, compresi due campionati del Mondo con la Nazionale italiana. Per otto anni capocannoniere e Stecca d’oro fino al punto che a trent’anni ha smesso di giocare per mancanza di motivazione diventando allenatore.
A raccontare la storia di Pino Marzella e della AFP Giovinazzo la regista di origini pugliesi Rossella De Venuto: “Giovinazzo è un luogo speciale per me. È il luogo dove sono nati e cresciuti i miei genitori, è il luogo delle mie vacanze, è il luogo a cui sento di appartenere.
A Giovinazzo vive Pino Marzella, che ho sempre saputo essere un campione di hockey su pista degli anni ’80. Pino è stato il più forte giocatore dei suoi tempi, ma soprattutto, uno dei più forti di sempre. Mi ha incuriosito avvicinarmi a qualcuno che sa di essere il migliore: come ci si percepisce? Come si vive? E dai suoi racconti ho scoperto che dietro di lui c’è una storia molto più complessa e profonda di un singolo uomo. È come se Pino fosse solo la punta di un iceberg sotto la quale si cela un mondo sorprendente”.
Abbiamo intervistato la regista e il campione Pino Marzella che ci hanno raccontato la storia dietro il documentario “Pattini e Acciaio”.