Elizabeth Berry (Natalie Portman) è una famosa attrice che dovrà interpretare per un film il ruolo di Gracie Atherton-Yu (Julianne Moore), diventata nota al pubblico vent’anni prima per aver avuto una storia d’amore con un dodicenne, Joe, quando lei di anni ne aveva 36.
Rimasta incinta e dopo aver scontato la sua pena in carcere, Gracie aveva poi spostato Joe (Charles Melton) e ancora oggi sembrano una coppia felice. Per prepararsi al ruolo Elizabeth decide di passare un periodo ospite da Gracie e Joe insieme ai loro due gemelli che si stanno per diplomare. L’attrice vivrà la loro quotidianità, osservando da vicino le dinamiche tra i vari componenti della famiglia, e soprattutto cercando di capire Gracie che sembra impenetrabile.
Due donne allo specchio è proprio l’immagine più significativa di “May December”. Presentato in anteprima al Festiva di Cannes e candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, il film di Todd Haynes, regista di Carol , Far From Heaven , Velvet Goldmine, è stato presentato al Bif&st in anteprima internazionale.
Al centro della trama due misteri che si scrutano, si studiano: Elizabeth vuole catturare l’essenza di Gracie per portala sul grande schermo, Gracie vuole capire se Elizabeth è sincera, se è lì solo per giudicarla o per cercare davvero di conoscere la sua storia senza preconcetti. La presenza dell’attrice mette ovviamente in subbuglio la famiglia di Gracie e Joe, seminando dubbi, nervosismi, nuovi interrogativi su una storia che 20 anni prima era stata su tutti i giornali e che non si è mai scalfita. Joe è devoto, accudente, Gracie innamorata, legata visceralmente al marito, ma il loro rapporto è davvero così forte?
Un faccia a faccia che ha il sapore di un thriller, un’indagine che Elizabeth porta avanti come una detective, intervistando tutte le persone che orbitano intorno a Gracie: l’ex marito, il primogenito profondamente ferito e traviato per il dolore e la vergogna provati vent’anni prima, gli amici, Joe, che sembra il più turbato e nello stesso tempo incuriosito dalla situazione. Tutto questo sembra apparentemente non scalfire la donna che inizia a provare fastidio: “Sta cominciando a darmi sui nervi. Ovunque mi giri c’è lei”.
Entrambe risultano dei personaggi respingenti: Elizabeth con la morbosità con la quale vuole conoscere gli aspetti anche più intimi della vicenda sembra interessata solo alla spettacolarizzazione della storia, risultando critica nei confronti di Gracie, senza mai rivelarlo apertamente ma attraverso subdoli gesti e sguardi, facendo così venire meno una delle regole più importanti per un attore, non giudicare il proprio personaggio; Gracie invece è infantile, bisognosa di attenzioni, sprezzante del dolore della sua “vecchia” famiglia, come si definisce ironicamente il suo primogenito.
Tood Haynes racconta così attraverso sottointesi e il lavoro di sottrazione dei due premi Oscar Natalie Portman e Julianne Moore i lati più nascosti dell’animo umano, delle persone che mentono anche a loro stesse pur di mostrare il lato migliore di sé agli altri mentre dentro tutto è irrimediabilmente rotto.
La sceneggiatura di “May December” è di Samy Burch e prende liberamente spunto da una storia vera: nel 1997 negli Stati Uniti l’insegnante 36enne Mary Kay Letourneau fece scandalo per la sua relazione con un suo alunno poco più che dodicenne, in seguito divenuto suo marito e padre dei suoi figli. Il titolo del film è un’espressione gergale che sta proprio a indicare la relazione tra una persona giovane e una molto più grande.
Il film esce nelle sale italiane il 21 marzo con Lucky Red.