La trama si snoda intorno a Carlo Gandolfi, interpretato con profonda sensibilità da Luca Magri, un cantante lirico di talento la cui vita prende una svolta tragica con la morte della moglie e della figlia. Afflitto dall’alcolismo, Gandolfi è un’anima persa, finché la Morte stessa, interpretata con un’inquietante presenza da Luc Merenda, decide di dargli un’ultima possibilità. La sfida: interpretare il “Macbeth” di Verdi in modo impeccabile. In caso di fallimento, la Morte reclamerà la sua anima.
Francesco Barilli ritorna al cinema di genere con uno sguardo intimo sulla sua città natale, Parma, integrando con maestria i luoghi verdiani di interesse storico e culturale nel tessuto narrativo. Il regista, anche presente sullo schermo in un appassionato cameo nel ruolo del padre del protagonista, dimostra un legame profondo con la storia che racconta.
Il cast, guidato da Luca Magri e Luc Merenda, offre interpretazioni straordinarie. Magri, anche produttore del film, si conferma come uno dei talenti più promettenti del cinema italiano. La presenza di Luc Merenda, icona del cinema degli anni ’70, aggiunge un tocco di nostalgia e autenticità al progetto. Nina Torresi, Eugenio Maria Degiacomi, Stefano Pesce e Davide Pulici completano un ensemble di attori eccezionale, catturando la complessità dei loro personaggi con intensità e bravura.
La fotografia di Alessio Gelsini Torresi è una vera delizia visiva. Le sue immagini ben curate aggiungono profondità emotiva alla narrazione, catturando la bellezza e la drammaticità delle performance sul palcoscenico e la struggente tristezza della vita di Gandolfi.
La produzione di Avila Entertainment Srl si distingue ancora una volta per il suo impegno nel cinema italiano, presentando un film che affronta temi profondi come la lirica, la dipendenza dall’alcol e la tragedia umana con grazia e raffinatezza.
Francesco Barilli ci regala una storia coinvolgente e riflessiva, arricchita dalla bravura del cast e dalla cura nei dettagli tecnici.