Cosa si cela dietro un uomo vincente? C’è una ricetta, un segreto da riprodurre per diventare uno degli allenatori più vincenti della storia dello sport più seguito al mondo? Chi è davvero Marcello Lippi, l’uomo dietro al sigaro, l’uomo dagli occhi di ghiaccio che tutti paragonano a Paul Newman per la sua bellezza inaccessibile?
Scavando nel passato di quest’uomo che ha fatto esultare i tifosi italiani come solo Bearzot e Pozzo hanno saputo fare prima di lui, si scopre una dicotomia che forse è alla base dei suoi straordinari successi. Le sue radici toscane, ben piantate a Viareggio, crescono un uomo tutto di un pezzo, legato al socialismo.
Il calcio, più di uno sport, è uno spettacolo che si svolge non solo sul campo ma anche dietro le quinte, dove si disegna la trama delle vite dei suoi protagonisti. “Adesso Vinco Io – Marcello Lippi”, il documentario presentato alla 41 edizione del Torino Film Festival TFF (nella sezione Ritratti e paesaggi | Fuori concorso) e diretto da Simone Herbert Paragnani e Paolo Geremei. Prodotto da Francesco Palazzi, Umberto Riccioni Carteni e Simone Herbert Paragnani per ON Production con Davide Tovi e Giuseppe Manzi per Master Five Cinematografica, è un viaggio affascinante attraverso la vita e la carriera di uno degli allenatori più emblematici e vincenti della storia del calcio.
La sceneggiatura s’intreccia con la magistrale fotografia di Lorenzo Casadio, il tagliente montaggio di Lorenzo Muto e le evocative musiche di Diego Buongiorno, creando un affresco cinematografico che svela la complessità di Marcello Lippi, l’uomo dietro al sigaro, protagonista di un destino scritto con il pallone.
Il film si apre con la promessa di svelare chi sia veramente Marcello Lippi. Un uomo che, sotto la cenere di una carriera da giocatore di Serie A, ha coltivato un desiderio ardente di rivincita. Diventare capitano e bandiera di una squadra senza alzare un trofeo ha alimentato il fuoco interiore di un giovane Lippi, determinato a scrollarsi di dosso l’etichetta di perdente.
La narrazione abbraccia il concetto decubertiano della dedizione totale allo sport, dove dare tutto di sé è l’unica cosa che conta, e il risultato è marginale. Lippi, in questa fase, emerge come un uomo forgiato da radici toscane, ancorate saldamente a Viareggio, e ispirato ai valori socialisti del padre. Un periodo in cui il calcio era più di uno sport, era una filosofia di vita.
Tuttavia, il documentario non si accontenta di esplorare solo il passato. Si spinge oltre, rivelando la trasformazione di Lippi da giocatore a allenatore, da un inizio apparentemente modesto a una carriera imponente. Il suo passaggio da decubertiano a un implacabile serial winner è un capitolo chiave della sua storia, un periodo che lo ha portato a diventare una figura di riferimento per leggende del calcio come Sir Alex Ferguson.
Il regista ci mostra un Lippi diviso, forse inconsapevolmente, tra due identità: da un lato, l’uomo radicato nella dedizione assoluta e nei valori socialisti; dall’altro, l’allenatore determinato, feroce, un vincitore seriale che ha conquistato il mondo calcistico.
Il documentario non manca di evidenziare il lato umano di Lippi, la sua natura scissa su alcuni valori ma inflessibile su altri. Questa dualità ha contribuito a unire i tifosi italiani in modo unico, creando un legame che va oltre la vittoria e la sconfitta, oltre il campo da gioco.
“Adesso Vinco Io – Marcello Lippi” non è solo una cronaca della vita di un uomo dietro al sigaro. È un’opera che svela la complessità dell’essere umano dietro la figura pubblica, un ritratto di un’icona calcistica che ha scritto il suo nome nella storia del calcio mondiale. Con il contributo del MIC – Ministero dei beni e delle attività culturali, il documentario diventa un’opera d’arte che esplora la fusione di passato e presente, l’evoluzione di un uomo che, attraverso il calcio, ha conquistato il cuore di milioni di appassionati.