“Una Storia al Contrario” in scena al teatro India il 7 e l’8 di Novembre è tratto dal romanzo –confessione in cui la giornalista e critica teatrale Francesca De Sanctis racconta una vicenda personale e collettiva: la sua storia privata diventa generazionale con lo sfondo della complessa vicenda dell’Unità, il giornale fondato 100 anni fa da Antonio Gramsci.
Al Teatro India Elena Arvigo nei panni di Francesca De Sanctis
La famiglia, gli amori, i figli, la malattia si intrecciano con le vicissitudini di un mestiere e di una carriera da reiventare e ridefinire ad ogni passo. Francesca figlia, moglie e madre accompagna Francesca studentessa e poi giornalista tra le righe di questa storia commovente e piena di vitalità.
In un assolo, calibrato con sensibilità, Elena Arvigo – attrice e regista – interpreta la “storia al contrario” di Francesca de Sanctis, giornalista che ha vissuto le chiusure del 2014 e del 2017 dell’Unità. Una vicenda collettiva dei nostri tempi.
Nonostante. Ogni piccola vittoria ha i suoi nonostante, ma, a saper guardare da vicino, sono proprio i nonostante di ogni storia a rendere quella storia un racconto di vita unico e straordinario. “Hanno ucciso L’Unità”: è il 30 luglio del 2014 e in segno di protesta L’Unità esce in edicola solo con poche pagine bianche.
È il penultimo numero, il giorno dopo in copertina si legge “L’Unità è viva” è un messaggio di speranza che serve soprattutto a loro, ai lavoratori che con la fine dell’estate assistono al tramonto dei loro sogni. A novant’anni dalla nascita il quotidiano fondato da Gramsci sospende le pubblicazioni e in tanti, tra giornalisti e poligrafici, perdono, da un momento all’altro, il lavoro.
Sulla scena le alterne vicende del giornale L’Unità
Tra di loro c’è anche Francesca, incinta di quattro mesi e già madre di una bimba di cinque anni.Un anno dopo il giornale tornerà in edicola, Francesca riprenderà il suo lavoro, ma dopo due anni, nel 2017 l’Unità chiuderà nuovamente.
Il suo è il percorso al contrario di un’intera generazione, quella di chi a venticinque anni ha già firmato un contratto a tempo indeterminato e a quaranta si trova a fare i conti con collaborazioni saltuarie e malpagate e una concorrenza spietata.
Arvigo risale la corrente e la memoria e ripensa a tante cose: a suo padre, scomparso prematuramente, ai suoi primi anni a l’Unità, ai viaggi e le interviste. Se non fosse che il suo corpo non regge lo stress. Si ribella e una malattia rara le rende tremendamente difficile tenersi a galla in quelle maree.
Lo spettacolo è dedicato a Sergio Staino, giornalista, fumettista, vignettista e regista italiano, scomparso il 21 ottobre 2023, che dell’Unità è stato una firma importante dai tempi di Tango fino alla direzione affidatagli nel 2016.