Presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma, La morte è un problema dei vivi, il nuovo film di Teemu Nikki, ride della morte, ma non della dipendenza. Risto, interpretato da Pekka Strang, Risto è un incallito giocatore d’azzardo che a causa del suo vizio rischia di perdere famiglia e lavoro, mentre Arto scopre, durante un controllo medico, di essere nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media e questa rivelazione gli crea il vuoto intorno.ha giocato d’azzardo fino a precipitare in un buco dal quale è difficile emergere.
I due temi principali del film sono la morte e la dipendenza, ma la sceneggiatura di Nikki li affronta in modi molto diversi. La dipendenza dal gioco d’azzardo di Risto e l’alcolismo di sua suocera vengono trattati in modo diretto, senza addolcirli inutilmente nei confronti dei loro cari. Invece, l’approccio umoristico e realistico al tema della mortalità apporta leggerezza alla storia. Il risultato è una combinazione di elementi seri e assurdi, in perfetto stile humor finlandese.
“I miei film nascono in modo piuttosto anticonvenzionale“, ha detto il regista. “Di solito, qualcosa inizia a darmi fastidio e subito dopo stiamo già girando un film sull’argomento. Attraverso il processo creativo cerco di capire cosa esattamente mi ha infastidito e cerco una soluzione per andare oltre“.
Nel cuore del giocatore c’è anche una storia di affetto incondizionato. Risto e Arto trovano supporto l’uno nell’altro quando sembra che tutti gli altri li abbiano abbandonati al loro destino. Il film riesce persino a emozionare dando vita ad una storia di amicizia tra due uomini relegati ai margini. ” Ritrovo entrambi i personaggi in me. Nel bene e nel male” , ha tenuto a precisare Nikki.
Una menzione speciale per la colonna sonora straordinariamente efficace del Giocatore, una combinazione di canzoni pop finlandesi degli anni ’80 e composizioni e scelte musicali del compositore italiano Marco Biscarin. Questa fusione melodrammatica tra i due generi si sposa perfettamente con l’atmosfera ai limiti del non sense.
“Ho scoperto che la risata è il mio scudo contro ogni male. Rido anche in situazioni e momenti tutt’altro che divertenti. Forse è per questo che penso che l’approccio migliore ai temi oscuri nel cinema sia il tono da commedia. Finché c’è da ridere, c’è vita. Spero che La morte è un problema dei vivi possa offrire agli spettatori un’esperienza che li faccia ridere, magari piangere, e che ricordi loro di amare la vita.
Dal pluripremiato regista Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic), La morte è un problema dei vivi è una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno.