Ho avuto bisogno di un paio di giorni per sedermi e scrivere dell’incredibile concerto di Tiziano Ferro allo Stadio Olimpico di Roma. Dopo tre anni di rinvii finalmente Tiziano Ferro torna a Roma per due serate. il 24 e il 25 giugno, città da cui mancava dal 2017. Biglietti andati sold out poche ore prima dell’inizio. E’ stato il mio terzo concerto di Tiziano, avendolo visto per la prima volta dal vivo sempre a Roma nel 2012 e poi cinque anni più tardi.
Perché se la neuroscienza afferma che “solo la musica è in grado di entrare in maniera così intima nei recessi più profondi dell’anima ed è raro che un’altra persona riesca a farlo!”, si può affermare che Tiziano Ferro ci è riuscito con una scaletta di 33 brani, tra vecchi e nuovi successi, presentati in un ordine preciso per dettare il ritmo dello spettacolo.
Dopo aver infiammato il pubblico con “Buona (Cattiva) Sorte” e “La differenza tra me e te”, segue una sfilza di ballate tra melodie, black music, pop internazionale. Da “Sere Nere“, “Hai delle isole negli occhi” fino al “Il Mondo è nostro“. Forse “Sere nere” arriva un po’ troppo presto ma la folla non si fa sorprendere e si lancia in un canto a squarciagola di un ritornello che arriva potentissimo.
E’ impressionante la facilità con cui il cantautore di Latina domina il palco. I giganteschi schermi 3D alle sue spalle proiettano immagini di scena, delle sue prime apparizioni live insieme ad una varietà di immagini complesse, da imponenti cascate d’acqua a muri che si sgretolano per abbattere barriere. Uno scenario che ti distrae ma non da Tiziano, la cui presenza esalta ogni singolo fotogramma.
Lo scambio di energia tra pubblico e Tiziano cresce con “Perdono” e “Imbranato“, brani rielaborati per dare loro un aspetto da stadio. Si accumula con la lettera d’amore a Raffaella Carrà per poi culminare in un ballo liberatorio sulle note di “E Raffaella è mia”. La catarsi si compie quando arriva la sorpresa della seconda serata di Roma. Insieme sul palco Tiziano Ferro e Lorenzo Jovanotti, e i due fanno impazzire il pubblico di Roma con il video del duetto in “Penso Positivo”.
E da lì in poi anche le canzoni più lente sono un assalto ai sensi. “Addio Amore, “Alla mia età” e “Per dirti Ciao“, vedono Tiziano mettersi a nudo, iniettando lo spettacolo con momenti di intimità. Si commuove sulle immagini private e domestiche dei suoi figli (con i volti oscurati dai cuoricini) che scorrono sulle note di “Almeno tu nell’universo”.
A ridare slancio al concerto “Stop! Dimentica” e “E Fuori è Buio“. Da tempo Tiziano ormai ha rinunciato ai binari noiosi che ci definiscono come esseri umani. Per tutta la durata dello spettacolo fino alle ultime canzoni, appare molto rilassato, felice e positivo, molto maturo. Sembra orgoglioso di sè, quando legge una lettera contro bulli e omofobi, e del pubblico che lo conforta e sembra dirgli che ora tutto è passato e che la vita gli ha regalato un grande riscatto. Questa è la sua storia.