A marzo Argot Studio presenta il progetto speciale Ulysses 100, a cento anni dalla pubblicazione del capolavoro narrativo di J. Joyce, con incontri di approfondimento e due spettacoli per omaggiare Molly B. e Leopold Bloom, protagonisti indiscussi di una delle più imponenti opere letterarie del ‘900, che prenderanno di nuovo vita grazie a due interpreti d’eccezione.
Dal 16 fino al 26 marzo, per due weekend consecutivi, si alterneranno sul palco di Casa Argot l’attrice Iaia Forte, diretta dal maestro Carlo Cecchi, e Maurizio Panici, regista e attore, che nel lontano 1984 inaugurò il teatro trasteverino proprio con un’opera dedicata al signor Bloom, in due spettacoli prodotti da Argot Produzioni, in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro.
La serata inaugurale del progetto si aprirà il 16 marzo alle ore 20:30 con l’incontro tra il giornalista Edoardo Camurri e il professor Enrico Terrinoni sull’Ulisse di Joyce. Un dialogo su un aspetto chiave di quello che è stato definito da Aleister Crowley un “romanzo della mente”: il monologo interiore (maschile e femminile). Si parlerà inoltre di come Joyce sia un “autore del futuro”, sulla scorta dell’indicazione data dal biografo Richard Ellmann molti decenni fa, ovvero: “dobbiamo ancora imparare a divenire contemporanei di Joyce, a comprendere il nostro interprete”.
A seguire lo spettacolo Molly B. con Iaia Forte, in scena dal 16 fino al 19 marzo. Un’esplosione di lava, di calore, di suoni, di odori, un grido alla vita, un accumulo di onde, un mistero di abbandono, una rivendicazione del valore della carne che sfocia in un ciclo ininterrotto di stati d’animo che si connettono ad amplessi e voluttà sessuali e a osservazioni materne sul dolore per la morte di un figlio, sulla superstizione, sul fascino per la natura, sulla portata drammatica di ferite e sentimenti.
Dal 23 al 26 marzo un altro importante ritorno all’Argot Studio. Maurizio Panici presenta Leopold, lavoro dedicato al protagonista dell’Ulysses di James Joyce: espressione di una fragilità che non ha più punti di riferimento né maestri e si trova come un guscio di noce a galleggiare nella tempesta. L’allestimento colloca il protagonista in uno spazio mentale e metafisico costruito con l’aiuto di una Realtà Virtuale, che rende spiazzante e onirico il mondo che lo circonda. Il testo è corroborato da alcune riflessioni di F. Pessoa, tratte da Il libro dell’inquietudine, e racconta la semplice giornata di Leopold Bloom che, come un novello eroe novecentesco, affronta la sua giornata e se stesso in un libero flusso di pensieri. Una amara e ironica rappresentazione, non priva di comicità, di quello che siamo diventati in questo tempo liquido e sfuggente.