“Il cinema”, disse una volta Alfred Hitchcock, “è la vita senza le parti noiose”. E’ quello che accade in “Boiling Point”, scritto e diretto da Philip Barantini. E’ la vigilia di Natale. Siamo in uno dei ristoranti più in voga di Londra. Andy (Stephen Graham), il proprietario e capo chef del locale, tenta di resistere a un venerdì sera particolarmente frenetico al lavoro mentre si destreggia tra una serie di problemi personali. E’ chiaro che è un padre assente che ha perso una telefonata importante nella vita di suo figlio.
Il tutto accade con una cucina in gran parte impreparata per il torrente di clienti in arrivo – tra cui uno chef famoso, un critico gastronomico, un tavolo di odiosi “influencer” sui social media e un ispettore della salute e sicurezza incredibilmente compiaciuto per un numero di infrazioni relativamente minori e facilmente risolvibili.
Per chiunque non abbia mai lavorato in una cucina affollata di un ristorante, Boiling Point offre una visione intima e snervante della natura stressante di tale lavoro in tutta la sua gloria ingrata e priva di glamour. Anche per uno chef venerato come Andy, il lavoro riguarda meno le abilità culinarie quanto la gestione delle risorse, dal bilanciare gli interessi spesso contrastanti dei suoi dipendenti al garantire che gli ordini di cibo siano soddisfatti, le scartoffie siano compilate e le differenze culturali e filosofiche tra lo staff vengano appianate.
Uno scenario in cui qualcosa di semplice come un rotolo che esaurisce la carta può causare una cascata di problemi più ampi. E tutto questo accade mentre si fa di tutto per evitare che la pressione interrompa l’atmosfera romantica e rilassata che i clienti desiderano. Oltre a ciò, ci sono clienti esteriormente maleducati e schizzinosi e influencer che cercano disperatamente di recuperare omaggi, così come un’oscurità più preoccupante che Andy sta lottando per tenere a bada.
Se un film girato con un’unica ripresa ininterrotta di 90 minuti, deve resistere alle accuse di espediente, sembra un mezzo particolarmente scaltro attraverso il quale catturare il trambusto vertiginoso di un ristorante, E’ sbalorditivo che il risultato finale sia così fluido e naturalistico.