Sean Penn torna sul grande schermo nel doppio ruolo di attore e regista con Una Vita in Fuga (titolo originale: Flag Day), il suo ultimo film distribuito da Lucky Red, presentato al Festival di Cannes, e in uscita il 31 marzo. È però un’altra Penn a prendersi la scena: stiamo parlando di Dylan Frances Penn, figlia di Sean, che esordisce proprio in questo film nel ruolo di attrice e, spoiler spoiler, è l’ingrediente più fenomenale della pellicola. Ma vediamo perché.
Una Vita in Fuga è, infatti, l’adattamento cinematografico di Flim-Flam Man: The True Story Of My Father’s Counterfeit Life, il libro scritto da Jennifer Vogel su suo padre John Vogel, anche conosciuto come il più noto falsario d’America per essere riuscito a contraffare oltre ventidue milioni di dollari. Più che sulla carriera criminale di Vogel, però, Una vita in fuga si concentra sul complicato rapporto di John Vogel (Sean Penn) e sua figlia Jennifer (Dylan Frances Penn). Il cast protagonista, dunque, pare azzeccatissimo in partenza e l’impressione viene più che confermata nel corso della pellicola.
L’interpretazione di Jennifer Vogel da parte di Dylan Frances Penn è brillante, magistrale e, soprattutto, struggente: vediamo infatti una figlia innamorata del suo eccentrico papà, che è per lei l’uomo più importante della sua vita, il suo principe azzurro. L’amore incondizionato della gioventù rende Jennifer miope di fronte alle bizzarrie e alle follie di suo padre, un uomo incapace di tenersi un lavoro, che contrae debiti su debiti, instabile e che sogna in grande, allontanandosi sempre di più dalla concretezza della vita reale, fino ad essere il principale artefice dello sgretolamento della sua famiglia: Patty (Katheryn Winnick) lascerà presto suo marito John e inizierà a bere, trascurando anch’ella i figli Jennifer e Nick (Hopper Penn) fino alla loro adolescenza. A quel punto, mentre Nick si chiuderà sempre più in se stesso e cercherà di restare vicino alla madre per assisterla al meglio, Jennifer segue il procedimento opposto: estroversa e ribelle, deciderà di lasciare la casa d’infanzia per raggiungere suo padre. Sorda a gli avvertimenti di sua madre che descrive John Vogel come un uomo bugiardo, Jennifer insiste nel tentare una prima convivenza con lui, che però non si rivelerà essere come immaginata da Jennifer. Da questo momento, le convinzioni di Jennifer su suo madre inizieranno a cedere e la lente miope verrà progressivamente rimossa, non senza una disperata sofferenza.
Eppure, in qualche modo, Jennifer sembra aver bisogno di scontrarsi dolorosamente con l’uomo che suo padre è in realtà, senza risparmiarsi neanche una litigata o una delusione. È il leitmotiv di Una vita in fuga, che tratta la carriera criminale solo sullo sfondo, concentrandosi invece sulle vicende umane e complesse di un rapporto padre-figlia e con cui, proprio per questo, è sorprendentemente facile empatizzare.
La caduta delle illusioni di Jennifer la porterà a vivere momenti drammatici, ma sarà anche il carburante di qualcosa di più grande, che non vi anticipiamo. Non sappiamo se la presenza di Frances Penn fosse pensata per affiancare il protagonista John Vogel ma, in definitiva, la scena viene catturata proprio dall’attrice emergente in un’interpretazione degna di nota, che riesce a colorare un film particolarmente drammatico e, in effetti, privo delle scene accattivanti che ci si aspetterebbe da un film su un criminale. In compenso, però, è forse nata una stella che ha smesso di essere “figlia di” già dalla prima scena di Una vita in fuga, al cinema dal 31 marzo.