Un brillante cast di caratteristi (tra cui il famoso attore/regista canadese Xavier Dolan e l’inimitabile Gérard Depardieu), una musica inquietante, paesaggi gloriosi e luoghi parigini ricchi e scintillanti,. Sono questi gli ingredienti con cui il regista Xavier Giannoli ha reinterpretato in chiave moderna il gigantesco capolavoro di Honoré de Balzac Illusions Perdues,Illusioni Perdute, considerato uno dei capolavori della letteratura realista europea. Il film è ambientato nel 1821 durante il periodo della Restaurazione in Francia, dopo una sanguinosa rivoluzione e le guerre napoleoniche, il paese sta vivendo un periodo di prosperità. La monarchia potrebbe essere un ricordo lontano, ma la guerra di classe continua a dettare le regole nella società. Una Francia in piena industrializzazione, scopre nuovi modi per scalare il successo. “Il denaro era la nuova famiglia reale e nessuno voleva tagliargli la testa”, dice il narratore fuori campo, e questo è il principio guida per la storia di “Illusioni Perdute”. Un film che getta uno sguardo provocatorio, volgare ed esilarante al compromesso artistico, alla corruzione e all’ambizione, regalandoci una storia di gangster con critici e giornalisti come suoi antieroi.
In mezzo a tutto questo troviamo Lucien (Benjamin Voisin), un giovane di campagna che spera di avere fama e fortuna a Parigi come poeta. Non gli manca la fiducia, ma ha bisogno di contatti e denaro. È bravo a scrivere però, e quando incontra un giornalista in un proto-tabloid nell’era nascente della stampa di massa e delle pubblicazioni liberali indipendenti, Lucien scopre che può farsi un nome con la satira. Le illusioni perdute, al cinema dal 30 dicembre, diventano quelle di un ambizioso giovane che in qualche modo si perde nella sua ricerca del successo. Dal suo primo incontro con una donna più grande Madame de Bargeton che lo prende sotto la sua ala protettrice e nel suo letto nella loro originaria città di provincia, ai ricchi salotti parigini dove si innamora di una giovane cortigiana/cantante, si inebria della sua rapida ascesa nello spietato mondo letterario e giornalistico dell’epoca.
È qui che tutto ha un prezzo, comprese le critiche ai nuovi libri e alle prime dei teatri. Anche gli urrà e i fischi di una serata di apertura possono essere comprata da miglior offerente. Giannoli usa la storia di Lucien per denunciare il potere della stampa e l’idea che le fake news non sono un fenomeno nuovo. Le nuove leggi in vigore al tempo consentono alla stampa sensazionalistica e provocatorie di attaccare la classe nobile, mentre gli inserzionisti iniziano a diventare le persone più potenti. Tutto questo si trasforma in un’ottima opportunità per un giovane giornalista senza alcuna morale pur di avere una vita decente. La scenografia di Illusioni perdute fa rivivere l’eccesso, il glamour, ma anche la decadenza e la corruzione della Parigi dopo la Rivoluzione. Mentre i ricchi vestono con costumi sontuosi e bevono nei grandi club arredati con decorazioni stravaganti, piatti d’argento e carte da parati dorate, le strade sono letteralmente ricoperte di fango. La storia rivela senza alcun compromesso come il potere libera i nostri impulsi più oscuri