È l’inizio del Novecento, i tre fratelli Peppino, Titina ed Eduardo, vivono con la bella e giovane madre, Luisa De Filippo. In famiglia un padre non c’è, o meglio si nasconde nei panni dello “zio” Eduardo Scarpetta, il più famoso, ricco e acclamato attore e drammaturgo del suo tempo. Scarpetta, pur non riconoscendo i tre figli naturali, li
ha introdotti fin da bambini nel mondo del teatro.
La storia della dinastia De Filippo che ha cambiato la storia del teatro italiano è raccontata nel nuovo film di Sergio Rubini, I Fratelli De Filippo, nelle sale il 13, 14 e 15 dicembre 2021 distribuito da 01 Distribution. Alla morte del grande attore, saranno i figli legittimi a spartirsi la sua eredità, mentre a Titina, Eduardo e Peppino non spetta nulla. Ai tre giovani, interpretati da Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel, però, “zio” Scarpetta ha trasmesso un dono speciale, il suo grande talento, che invece non è toccato al figlio legittimo Vincenzo, anche lui attore e drammaturgo, diventato titolare della compagnia paterna.
Il riscatto dalla dolorosa storia familiare passa per la formazione del trio De Filippo, sogno accarezzato per anni da Eduardo e dai suoi fratelli e finalmente realizzato, superando difficoltà e conflitti.
Quella dei De Filippo è la storia di una ferita familiare che si trasforma in arte. E di tre giovani, che, unendo le forze, danno vita a un modo del tutto nuovo di raccontare la realtà con uno sguardo che arriva fino al futuro.
De Filippo rappresentano un pezzo importante della storia d’Italia. È la storia di una ferita familiare che si trasforma in arte». Titina ha un grande amore per i fratelli, è l’autentico collante del trio che viene sognato, avversato, annientato ma che poi trionfa .Il film è un grande racconto popolare la storia di questi tre fratelli, e per questo contiene al suo interno generi diversi. È un racconto psicologico. Tre uomini feriti negli anni della formazione da un marchio ritenuto indelebile e i complessi rapporti interfamigliari che ne scaturiscono. È un racconto morale. Un riscatto è offerto a tutti ma va conquistato a fronte di sacrifici, studio, abnegazione e tanto coraggio. È la storia di una rivoluzione. Di come tre artisti, animati dall’ardore della giovinezza e dalla voglia di rinnovamento, cambiarono il corso del teatro, e di come Eduardo aprì le porte al Neorealismo. Ma è anche l’epopea di una famiglia italiana che con
tenacia e dignità non si arrende mai e, nel solco del costume del suo popolo, si rimbocca le maniche e con ingegno e creatività si costruisce un nuovo futuro. Senza mai perdere la capacità di sorridere della vita e delle sue miserie, così come sa fare Napoli con i suoi De Filippo