Dune di Denis Villeneuve, fuori concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, raccoglie i sogni profetici di una ragazza dagli occhi azzurri del pianeta Arrakis che guidano il protagonista Paul Atreides ( Timothée Chalamet ) verso il suo misterioso futuro. Lo stesso Villeneuve ha spesso nominato Dune come il suo progetto dei suoi sogni.
Molto è stato scritto sul libro di Frank Herbert del 1965 la cui quasi impenetrabilità è leggendaria, con una storia così ampia e una mitologia così tentacolare che persino registi di talento come Alejandro Jodorowsky (la cui versione non è mai stata realizzata ) e David Lynch (la sua trasposizione cinematografica si può considerare l’unico fallimento della sua carriera) sono inciampati nei loro tentativi di adattamento sul grande schermo.
Villeneuve – che è anche co-autore insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth – ricrea fedelmente la visione di Herbert di un impero galattico in cui le tensione politiche ribollenti minacciano di esplodere, le teologie mistiche si intrecciano con potenti istituzioni e interessi industriali, e l’umanità si è dovuta piegare al potere della natura.
Principalmente, la storia riguarda la Casa Atreides, una delle numerose fazioni dinastiche che coesistono sotto un grande impero noto come Imperium. Il duca Leto Atreides ( Oscar Isaac ) è incaricato dall’Imperatore di assumere il controllo del pianeta desertico Arrakis (noto anche come Dune), sede della sostanza più preziosa della galassia, la Spezia. Ma dal momento che la brutale Casa Harkonnen ha supervisionato con successo l’operazione Arrakis per 80 anni, il Duca Leto sente che la nomina della sua casata è probabilmente una trappola. Nel frattempo suo figlio Paul ha visioni della ragazza Fremen Chani ( Zendaya) – e ci sono segni che potrebbe essere un Prescelto profetizzato dalle Bene Gesserit, un ordine di donne mistiche (di cui la madre di Paul, Lady Jessica ( Rebecca Ferguson).
L’approccio di Villeneuve è quello di dividere la storia a metà — Dune è in realtà, per ammissione del suo stesso titolo, Dune: Part One. È una mossa audace, soprattutto perché la “parte seconda” deve ancora essere girata e la sua stessa realizzazione dipende tutto dal successo finanziario di questa prima puntata.
In due ore e mezza, Villeneuve realizza un lavoro sorprendentemente leggero. E per gli appassionati di fantascienza, specialmente quelli che hanno a lungo adorato il denso tomo di Herbert e hanno aspettato decenni che fosse portato sullo schermo in un’incarnazione di maggior successo di quanto non siano riusciti i registi precedenti, non avranno brutte sorprese: Dune, al cinema da giovedì 16 settembre distribuito da Warner Bros. Picturesdi Villeneuve è l’adattamento che hanno sempre sognato.