Il nuovo film documentario (non un biopic) di Pietro Marcello dedicato al cantautore morto nel 2012 esce in proiezione speciale nelle sale esclusivamente lunedì 5, martedì 6 e mercoledì 7 luglio, dopoe essere stato presentato in anteprima mondiale alla 71ª edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino. Per Lucio di Pietro Marcello (Il Passaggio della Linea, La Bocca del Lupo, Bella e Perduta, Martin Eden), è un viaggio visivo e sonoro nell’immaginario poetico e irriverente del cantautore bolognese Lucio Dalla, una narrazione inedita del suo mondo condotta attraverso le parole del fidato manager Tobia e dell’amico d’infanzia Stefano Bonaga.
Nato nella Bologna ai tempi della guerra, Dalla è stato il testimone dei cambiamenti nello stile di vita del dopoguerra alimentati dall’industrializzazione e dall’urbanizzazione che hanno colpito la sua città natale e il resto del paese. Quei cambiamenti e le questioni sociali che ne derivavano sono stati la fonte di ispirazione per le sue canzoni.La vita e il lavoro artistico del cantautore italiano Lucio Dalla sarebbero serviti come soggetto perfetto per un documentario realizzato pensando a festival, premi nazionali e internazionali. Ma il regista Pietro Marcello, reduce dal successo internazionale con il suo adattamento e ricontestualizzazione del romanzo di Jack London Martin Eden, aveva in mente cose diverse. Ed è riuscito a condensare in un formato molto compatto di poco meno di 80 minuti di durata il suo amore per i documentari a tema musicale.
Per Lucio attinge da diversi filmati d’archivio come cinegiornali e filmati che attraverso la musica di Dalla raccontano e commentano le tendenze nella società italiana. La sceneggiatura che Marcello ha scritto con Marcello Anselmo si sofferma principalmente sul lavoro di Dalla, tralasciando molte informazioni biografiche. Sotto questo aspetto, c’è meno pressione sull’intervistato principale Umberto “Tobia” Righi, manager e amico di sempre di Dalla, che può sentirsi più libero di toccare molti aspetti della vita e del lavoro di Dalla. Della sua decisione di passare dal jazz alla musica pop per motivi commerciali, del suo stile di vita bon vivant, della sua collaborazione artistica con il poeta Roberto Roversi e la sua presenza unica, monumentale sulla scena e nella vita dei suoi amici.
Il colpo di scena che Marcello piazza esattamente a metà del film è riunire Tobia e Stefano Bonega intorno a un piatto di tagliatelle mentre conversano sul compianto artista e amico. Per Lucio è rivolto più alle persone che almeno conoscono Lucio Dalla, le sue canzoni e la sua reputazione. E’ un film che spiega il suo fenomeno immaginando un paesaggio dettagliato del mondo in cui ha vissuto.