Quali sono i limiti imposti all’uomo nella ricerca scientifica e qual è il prezzo da pagare se questi limiti venissero superati? Sono le domande che rimangono impresse dopo aver visto “Genesis 2.0”, al cinema dal 24 settembre. Realizzato dal regista e produttore svizzero Christian Frei, già candidato all’Oscar per il documentario “War Photographer”, e dal regista russo Maxim Arbugaev, il documentario “Genesis 2.0” offre una panoramica singolare sul mondo della bioingegneria.
Un viaggio in un modo sconosciuto capace di far riflettere sui risvolti etici delle nuove frontiere della biologia sintetica che potrebbero trasformare l’uomo in Creatore, delineando così un universo guidato dall’indomabile orgoglio umano che arriva a sfidare la Natura e le sue leggi.
Il film osserva la vita dura e pericolosa dei cosiddetti cacciatori di mammut, nelle remote Isole della Nuova Siberia, nella sperduta Siberia settentrionale. I territori brulli e incontaminati in cui questi uomini vanno a caccia di zanne di mammut ormai estinti hanno le sembianze di una terra primordiale. C’è una strana aria da febbre dell’oro in questi
uomini, poiché questo oro bianco viene valutato a prezzi senza precedenti. Ma lo spesso strato di permafrost rivela ben più del prezioso avorio. Qualche volta, i cacciatori trovano delle carcasse di mammut quasi completamente conservate, ancora con pelliccia, sangue ancora liquido e tessuto muscolare che le volpi artiche rosicchiano tranquillamente.
E tutto questo trova un’origine nello scongelamento, ormai non più reversibile, del permafrost nei più remoti angoli della Siberia. Questo tipo di ritrovamenti attira infatti ricercatori russi e coreani all’avanguardia nel campo della clonazione, in cerca di cellule di mammut che abbiano al loro interno il massimo grado possibile di DNA ancora intatto. Il loro scopo sarebbe una storia perfetta per la fantascienza: vogliono riportare alla vita, alla “Jurassic Park”, il mammut lanoso ormai estinto, e ridare vita alla sua specie. E questo è solo il principio: in tutto il mondo, i biologi stanno lavorando a una reinvenzione della vita. L’obiettivo finale della biologia sintetica è produrre dei sistemi biologici totalmente artificiali. L’uomo che diventa il Creatore. Riportare in vita un mammut è il primo passo di questo processo, e la manifestazione ultima di questa enorme rivoluzione tecnologica. Una prova. Un gioco multimilionario.
Questa nuova tecnologia sarà in grado di cambiare completamente il mondo come lo conosciamo?