In quarantena a New York con un personaggio surreale come il protagonista della serie documentario di Netflix Tiger King. Sottotitolata “Murder, Mayhem and Madness”, la docuserie di sette episodi segue Joe Exotic (vero nome Joseph Maldonado-Passage), un redneck omosessuale poligamo dell’Oklahoma con la fissa per le tigri, un sacco di tigri. Duecentoventisette per l’esattezza.
Il look di Joe è surreale. Indossa una triglia di mesches bionde sormontata da un cappellino da trucker o in alternativa da cowboy. Le sue camicie hanno svariate tonalità, tutte ispirate ai colori degli uccelli tropicali. I piercing sono ovunque. Non mancano le armi, un’abitudine che parla chiaramente dell’istinto del popolo americano a farsi giustizia da sè.
Le sue avventure con i felini coccolati come fossero animali da compagnia vengono raccontatate sulla rete televisiva di sua proprietà, Joe Exotic Tv.com. Assettato di successo, si improvvisa cantante country con tanto di video musicali che cerca di promuovere attraverso youtube e dvd. Si candida a governatore dell’Oklahoma. A lui si è rivolto anche Hollywood per prendere in prestito animali da impiegare in produzioni come Ace Ventura, Il dottor Dolittle e Il libro della giungla.
Tutto documentato da i due registi, Eric Goode e Rebecca Chaiklin che hanno deciso di mettere da parte il progetto sul traffico di rettili per seguire questo circo dell’assurdo. Altro personaggio della serie , che al momento è stata vista da più di 35 milioni di persone, è Carole Baskin, “la Madre Teresa dei felini”, proprietaria di un grande santuario per gatti in Florida. Attivista per i diritti degli animali, accusa Joe di allevare gli animali a scopo di lucro. Carole è anche sospettata di aver ucciso il suo secondo marito (il terzo le sembra molto devoto!), dandolo in pasto alle tigri. Joe Exotic realizza innumerevoli video virali in cui minaccia di picchiarla, ma fa sul serio o sta solo prendendo in giro il suo rivale in affari?
Joe e Carole mettono in scena proteste e contro-proteste dai rispettivi parchi, combattono su gatti e cuccioli, loghi e diritti d’autore, procedimenti legali e, alla fine, qualcuno inizia a tramare un omicidio
La serie ci mette di fronte a tutte le distorsioni dell’America, un Paese dove milioni di cittadini hanno eletto come loro presidente un personaggio allucinante come Donald Trump e che davanti a un’emergenza sanitaria come la diffusione del Coronavirus scelgono di depredare i supermercati di carta igenica.
Un mix di follia, trash e fatti surreali che hanno come protagonista un collezionista di gatti nel sud della Florida, che sta scontando una condanna per tentato omicidio e afferma di essere stato l’ispirazione per Tony Montana, il personaggio interpretato da Al Pacino nel remake di Scarface. A fargli compagnia un cast di personaggi non meno bizzarri: il boss della cocaina Mario Tabraue, il sicario Allen Glover, il losco partner commerciale di Las Vegas Jeff Lowe. E infine Bhagvan “Doc” Antle, Doc Antle, un altro allevatore di big cats e animali esotici che si presenta come la versione più furba e più pulita di Joe.
Tiger King si diverte a giocare con un pittoresco individuo dall’etica discutibile, ma per il morboso pubblico americano questo è solo un cavillo.