L’inverno desolante della Costa Azzurra e un’autostrada notturna che funge da snodo per 3 storie sui legami familiari. Josephine e Tomasz, giovani sposini, sono apparentemente molto felici. Melanie è una giovane studentessa rimasta incinta di un uomo molto più adulto e non sa come affrontare la questione col padre. La madre di Anthony viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico dopo esser stata abbandonata dal marito.
Tratto dal romanzo “The Short Stories” dello scrittore statunitense Richard Baush, “Vulnerabili”, del regista francese Gilles Bourdos, racconta da tre diverse prospettive gli intricati rapporti familiari mettendoci di fronte a un tema quanto mai vivo: quale deve essere il nostro grado di ingerenza nelle scelte dei nostri cari? E come dobbiamo comportarci quando queste scelte rischiano di rivelarsi pericolose?
Nel film, la famiglia d’origine è descritta come il nucleo che condiziona le nostre esistenze, l’origine di ogni nostro vulnus, la radice che riemerge nei momenti cruciali delle nostre vite. Per ricostruire questa dinamica tensiva, Bourdos e il suo sceneggiatore Michel Spinoza creano delle connessioni tra gli eventi senza legarli direttamente, eventi il cui modello di partenza iniziale sembra essere il pluripremiato Crash-Contatto fisico di Paul Haggis. Eppure, Bourdos va oltre e mette in scena delle sequenze ispirate alla tecnica pittorica asimmetrica di Pete Mondrian e alle composizioni di Robert Rauschenberg. I personaggi si sfiorano di passaggio ma gli eventi che li riguardano si combinano tra loro creando un effetto domino.
“Volevo un lungometraggio che rompesse con la monotonia dei lungometraggi accademici in cui sequenze della stessa lunghezza si susseguono allineate impeccabilmente come platani in un giardino alla francese. Vulnerabili inizia con due situazioni drammatiche molto diverse e non correlate tra loro – una notte di nozze, la telefonata di una figlia a suo padre – e questo va avanti per più di 30 minuti! È proprio il tipo di sequenze da che mi dà le più forti motivazioni, come regista”.
Ambientato in Costa Azzurra, in un inverno che diventa scenario naturale della solitudine provata dai protagonisti, Vulnerabili indaga la violenza psicologica e fisica derivata dalle relazioni tossiche, i rapporti talvolta morbosi tra genitori e figli, la difficoltà delle separazioni. Come recita il titolo originale del film, i protagonisti delle differenti storie sono “Specie in Pericolo”, animali fragili che fanno i conti con famiglie non proprio ideali ma che nell’orizzonte di una nuova vita da immaginare e per cui lottare, cercano il modo per non estinguersi.