“Mia madre, mio padre e una persona che ha un posto speciale nel mio cuore mi hanno incoraggiato a dar vita a questo progetto che sulla carta sembrava una sorta di follia”. Dopo il successo di “I Am Banksy”, la regista Samantha Casella riparte dagli Stati Uniti per il nuovo progetto.
Il cortometraggio si intitola “To A God Unknown – Al Dio Sconosciuto” e avrà la sua premiere il 26 febbraio al Chinese Theatre di Los Angeles. Nel frattempo però ha già ricevuto il Silver Award come miglior cortometraggio sperimentale agli Indipendent Shorts Award (la cui cerimonia di premiazione si terrà a metà marzo a Los Angeles), dove Samantha ha avuto anche una menzione d’onore come miglior regista donna.
Il corto è diviso in tre capitoli (ognuno recitato in lingua originale): il primo è ispirato ai versi del poeta russo Sergey Esenin, il secondo si basa su un romanzo di John Steinbeck che da il titolo all’opera, un testo “profetico”pubblicato nel 1935 e tradotto da Eugenio Montale nel 1946. Racconta la storia di un contadino, Joseph Wayne, che lascia la vecchia fattoria del Vermont per traversare l’America e stabilirsi insieme ai fratelli in una fertile vallata della California. Le vicende, talora cruente, che si susseguono nella “terra promessa” raggiunta da questo indecifrabile sacerdote-colono, danno luogo a un quadro di sapore pagano – primitivistico – che Steinbeck ammanta di una luce sacrale.
Il cortometraggio si chiude con dei brani poetici di Arthur Rimbaud. Ad unire tutti i capitoli sono elementi primordiali quali l’acqua, il sangue, il fuoco, l’amore, Dio. Una chiave di lettura più approfondita suggerisce che tutti i capitoli trattano il tema del sacrificio rituale in onore dell’amore, di Dio e della sacralità. Il “tempo” è la matrice della vita umana nel mondo, eppure se il tempo si fonde con il divino, ogni orologio viene annientato. Il cast è composto da un solo attore, presente nel secondo capitolo.
Dopo mesi di provini interminabili senza riuscire a trovare il volto giusto, alla fine la scelta è andata sull’italiano Matteo Fiori, conosciuto negli Stati Uniti con lo pseudonimo di Brian Witt. “To A God Unknown – Al Dio Sconosciuto” è stato realizzato con il prezioso supporto del gruppo di lavoro “The Wild Bunch”. Il montatore è lo stesso di “I Am Banksy”, ovvero Trevor Bishop. E lo stesso vale per la colonna sonora, firmata da Massimiliano Lazzaretti, qui affiancato da Tatiana Mele.