William Forsythe, uno dei più grandi coreografi nel panorama della danza contemporanea internazionale, è tornato a Roma in occasione del RomaEuropa Festival 2019 con A quiet evening of dance, andato in scena il 30 e il 31 ottobre al Teatro Olimpico.
Con le dita allargate e le braccia iper-estese, i ballerini sembrano stuzzicare li manierismo più estremo della forma. Per poco più di un’ora, il palco si rivela un luogo di possibilità fisiche illimitate, dove l’unica stravaganza è il virtuosismo di sette corpi altamente addestrati per riprodurre le immagini geometriche, le posizioni, i movimenti risalenti alle origini del balletto classico, con un finale travolgente sulle note di Jean Philippe Rameau.
Non c’è l’elettronica spigolosa che sta diventando il default di molti spettacoli di danza moderna. Né ci sono i toni lussureggianti e romantici dell’orchestra di un balletto classico. Le braccia del balletino Christopher Roman ruotano come un automa clownesco e giocoso. Rauf “RubberLegz” Yasit, campione di hip hop, è all’altezza del suo nome lanciando un pas de deux in nero. Si può dire che Forsythe sia riusciro a proporre una serata di musica da camera con uno spettacolo introspettivo ma fortemente contemporaneo.