Tratto dal romanzo di Bruno Burbi ‘Si può essere amici per sempre’ (Newton Compton), il film “Restiamo Amici” di Antonello Grimaldi, regista del pluripremiato ‘Caos Calmo’, segue le vicende di Alessandro (Michele Riondino), pediatra di quarant’anni, che vive con il figlio adolescente Giacomo. Da quando ha perso la moglie conduce una vita monotona e ritirata. Un giorno riceve una telefonata dal Brasile: è Luigi, l’amico di sempre (Alessandro Roja) che gli chiede di raggiungerlo immediatamente. Alessandro parte subito, ma giunto a destinazione scopre che l’allarme lanciato è una menzogna e che in realtà Luigi ha architettato uno stratagemma per impossessarsi di 3 milioni di euro. Il padre gli ha appena lasciato una grossa eredità vincolata, destinata a un nipote. Luigi però non ha figli. Quale piano ha intenzione di escogitare?
Quella della truffa sembra l’unica strada possibile. Il film, nelle sale dal 4 luglio, è fondamentalmente la storia di un’amicizia messa a dura prova da vari tipi di tradimenti, ma che si dimostra la motivazione più importante per trovare la forza per superare gli ostacoli. O forse no…” così il regista. “Ma è anche la storia delle donne che ruotano intorno ai tre protagonisti -Bianca, Fatima e Marta apparentemente con ruoli non di primo piano ma che riserveranno invece le più grosse sorprese”.
Insomma, “Restiamo amici”, presentato in anteprima alla XIV edizione del Sardinia Film Festival, parte con la tipica struttura da commedia incentrata su personaggi ben delineati e sugli scontri fra di loro a cui si aggiunge un plot quasi giallo che riserva molte sorprese costringendo i protagonisti ad adattare il loro carattere alle mutevoli condizioni proposte dal racconto. Racconto che li farà abbandonare la loro piccola e tranquilla città di provincia per le enormi ed assolate piazze di Roma, il magnifico mare del Brasile con le sue spiagge fino alla giungla di vetro e cemento delle banche svizzere.
Con la fotografia che cercherà di rendere al meglio le molto diverse atmosfere dei luoghi raccontati, il montaggio che dovrà rendere espliciti gli scarti ritmici della storia, i movimenti di macchina che racconteranno gli snodi della storia, ma andranno anche a cogliere sui volti degli attori i diversi sentimenti provocati dal susseguirsi dei fatti narrati. Pivio & Aldo de Scalzi firmano la bella colonna sonora del film