Dal 1955 il Premio World Press Photo, uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo, premia ogni anno diversi fotografi professionisti per i loro migliori scatti – presentati come singoli o come racconti – contribuendo così a costruire la storia del miglior giornalismo visivo mondiale.
Quest’anno, il concorso ha visto la partecipazione di 4,783 fotografi da 129 paesi diversi che hanno presentato un totale di 78,801 immagini.
Una giuria indipendente composta, con un numero eguale di uomini e donne, da esperti del settore e presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente Visuals e Immersive Experiences presso National Geographic, ha selezionato anche quest’anno i partecipanti al World Press Photo Contest 2019.
John Moore è il vincitore della foto dell’anno dell’edizione 2019 del World Press Photo con lo scatto Crying Girl on the Border che mostra la piccola Yanela Sánchez, originaria dell’Honduras, che si dispera mentre lei e la madre Sandra Sánchez vengono arrestate da agenti della polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas, il 12 giugno 2018.
“Si tratta di uno scatto che suscita una grande emozione, una scena straziante che diventa il simbolo della crisi dei bambini migranti separati dai genitori, situazione che il fotografo John Moore documenta da dieci anni al confine tra Messico e Stati Uniti” ha commentato Francesco Zizola, vincitore del World Press Photo of the Year nel 1996 e direttore creativo di 10b Photography.
Ad aggiudicarsi invece il premio World Press Photo Story of the Year, è stato Pieter Ten Hoopen con The Migrant Caravan. L’immagine mostra un gruppo di persone che corre verso un camion che si è fermato per dare loro un passaggio, fuori Tapanatepec, in Messico, il 30 ottobre 2018, per raggiungere gli Stati Uniti.
“Oggi, la Fondazione World Press Photo presenta le migliori immagini e le produzioni che hanno contribuito a costruire l’identità del giornalismo visivo dell’anno appena trascorso e, attraverso le immagini, si impegna ogni anno a portare in primo piano le storie e gli eventi cruciali del nostro tempo. In un epoca dominata dalle fake news, il bisogno di immagini e storie veritiere alle quali poter credere non è mai stato così forte, ed è per questo che siamo orgogliosi di premiare questi fotogiornalisti e narratori digitali. Non vediamo l’ora di condividere il loro lavoro con il resto del mondo, grazie alla mostra itinerante World Press Photo Exhibition 2019” ha detto Lars Boering, managing director della Fondazione World Press Photo