Biancaneve è una bambina e grazie all’incontro con i sette nani, sette minatori che hanno perso le gambe, scopre i veri valori della vita. I nani la costringeranno, abbassando lo sguardo sino a loro, a essere umile. Il basso rappresenta la bontà e l’accoglienza, l’altro, l’alto, l’invidia e la malvagità.
Gli alti e bassi di Biancaneve, lo spettacolo che Emma Dante ha pensato per i ragazzi e per gli adulti, fa parte della trilogia “Le Principesse di Emma” (con Anastasia, Genoveffa e Cenerentola e La bella Rosaspina addormentata), un volume edito da Baldini e Castoldi e scritto dalla stessa Dante.
“C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve”, spiega l’artista Palerminata che ha curato la drammaturgia dello spettacolo, insieme a regia e costumi. “Al contrario di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente, Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature buone e cattive che l’aiutano a diventare grande”.
Per Emma Dante, Biancaneve viene punita dalla matrigna prima di essere colpevole, ancora bambina inconsapevole viene accusata di vanità e fuggendo nel bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri valori della vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del proprio io. C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà.
“È una favola crudele dove i mostri si avvicinano ai bambini spinti dalla necessità di guidarli verso il percorso della conoscenza. I nani sono piccoli minatori dalle pance gonfie che parlano un siciliano medievale. Durante un’esplosione in miniera tutti e sette hanno perso le gambe. La matrigna che offre a Biancaneve il frutto proibito per incantesimo si trasforma in una vecchia magra e altissima. Tutto è sproporzionato come all’inizio sono le cose che vedono i bambini. I loro occhi, sgombri da forme convenzionali, vedono grande e spaziosa una stanza dove da tempo noi ci sentiamo prigionieri”.
Visto il sold out dei primi due appuntamenti, si aggiunge anche una terza replica: sarà in scena sabato 1 dicembre alle 17.30 e alle 21, e domenica 2 dicembre alle 17.30
Teatro Palladium: piazza b. romano, 8, 00154 roma – tel. 06 5733 2772 biglietti € 18 / € 12
FLAUTISSIMO 2018-“Camminando a vista”. 20ma edizione
Info: Accademia Italiana del Flauto – tel: 06 44 70 32 90
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