Basato su un romanzo omonimo del 1973 di John Bellairs, il film diretto da Eli Roth, vanta un cast a dir poco eccezionale, a cominciare dalla splendida Cate Blanchett, Jack Black e il piccolo Owen Vaccaro. Il film che uscirà in Italia il 31 ottobre con il titolo “Il Mistero della Casa del Tempo” è un gioiello del genere Fantasy, magistralmente scritto e interpretato. Amo molto i film catalogati “per bambini” perché il più delle volte ci ricordano che noi adulti siamo diventati qualcosa di molto lontano dalla leggerezza, dalla spensieratezza e da quella magia che caratterizza l’età dei piccoli, aprendo così un gap comunicativo che a volte solo un miracolo riassesta.
Alla magia e ai miracoli bisogna credere, ma soprattutto all’amore che smuove cuori induriti ed è l’unica forza che permette al mondo di andare verso il bene. Può sembrare una visione sin troppo semplice o manichea, eppure, le nuove teorie quantiche dell’universo affermano esattamente questo. Tutto può accadere perché noi possiamo modificare la Realtà e il Tempo.
Lewis Barnavelt (Owen Vaccaro) è un ragazzino di dieci anni che rimane orfano e viene spedito dallo zio (Black) in una strana casa dove si nasconde un orologio segreto. Qui scopre subito che niente è come appare e che il suo eccentrico zio è in realtà uno stregone che ha un’amica molto particolare, la signora Zimmerman (Blanchett), strega dalle potenti capacità, ma dal cuore ferito.
“C’è della magia in ognuno di noi – ha detto Cate Blanchett in conferenza stampa – bisogna saperla capire e interpretare. In questo film particolare poi mi piace anche l’idea di famiglia che si viene a creare, in fondo ognuno dei tre protagonisti è un orfano a suo modo e alla fine si ritrovano uniti e saldi come fossero veramente un nucleo di sangue pur non essendolo”.
L’attrice rivela alla platea di adorare il genere horror. “Ad incuriosirmi è stato il fatto che questa storia di magia ma ambientata nel mondo reale, era destinata in particolar modo ad un pubblico di ragazzi. Doveva quindi contenere un messaggio positivo, nella vita abbiamo il potere di cambiare tutto quello che non ci piace”.
Nel film non ci sono sermoni per i ragazzi. “Ed è per questo che l’ho apprezzato, continua la Blanchett. Ad esempio i miei figli sentono l’odore della lezione a km di distanza e mi mandano a quel paese quando lo faccio. Inoltre il film non dice che è tutto bello e buono, e tratta il ragazzino come un essere umano, anche oltre la sua età. Questo è un aspetto che mi piace particolarmente, facciamo vedere che il Mondo non è un posto perfetto e che tutti, indipendentemente dall’età, possono contribuire a renderlo migliore. In più questo film celebra la diversità e la stranezza di ogni personaggio, rendendolo degno di essere amato”.
E se Cate avesse un superpotere? “Farei andare tutti a votare, in particolar modo i giovani. Le elezioni sono lo strumento democratico di un Paese e possono avere conseguenze importanti su tutto il mondo”.