Rolling Stone lo ha definito “un artista capace di creare un genere unico e squisitamente delicato nell’essere rock & roll”, mentre Entertainmnet Weekly ha elogiato “la sua profondità” e Billboard ha dichiarato che la sua musica “ci ricorda il potere e la bellezza della semplicità”.
Ha avuto inizio dalla Puglia, all’interno del Locus Festival, il tour europeo di Ben Harper. Tra gli ulivi e i trulli della masseria Mavù di Locorotondo, suadenti e avvolgenti note hanno accompagnato per più di due ore il vasto pubblico presente.
Con ‘in Solo’ Ben Harper dimostra, ancora una volta, di essere una grande icona della musica mondiale contemporanea che incarna alla perfezione il claim “cultural weaves” (intrecci culturali).
Nasce nel 1969 a Claremont, California, da una famiglia di origini indiane e lituane che si occupa di musica da tre generazioni: il nonno è, infatti, liutaio, la nonna chitarrista, il padre percussionista e la madre cantante e chitarrista. Dei veri professionisti che sono profondamente innamorati del proprio lavoro e che riversano la loro passione nel piccolo Ben. Sin da piccolo, l’ecclettico musicista, dimostra notevoli capacità nel suonare la chitarra acustica cosa che continua a dimostrare in tutte le sue performance. Harper, infatti, instaura con lo strumento un rapporto fisico e viscerale allo stesso tempo mostrando continuamente il talento che lo caratterizza. La sua musica nasce così e mantiene un linguaggio unico dove le sonorità acustiche e avvolgenti fanno da padrone.
Nonostante sia afro americano, non compone semplicemente una musica ‘black’ ma, pur essendo consapevole dell’importanza della tradizione musicale afro americana che gli appartiene, quello che esprime fa parte di un’evoluzione che affonda le radici nel jazz, nel blues e nel rap, arrivando fino al rock e le sue ramificazioni moderne. Un cantautore straordinario che, oltre alle notevoli capacità tecniche, dimostra di aver compiuto una scelta rifiutando di essere etichettato in un genere e di cedere al consumismo e alla commercializzazione, lui che crede fermamente nell’umanità e nei suoi valori evidenziandolo anche nei testi delle sue canzoni.
Dopo il suo album di debutto nel 1994, Welcome to the Cruel World, Ben Harper ha pubblicato diversi album in studio di grande successo tra cui Fight For Your Mind, The Will to Live, Burn to Shine, Diamonds on the Inside, Lifeline (nominato ai GRAMMY) e Call It What It Is nel 2016. Tutti questi progetti hanno visto la collaborazione con The Innocent Criminals, band formata da Leon Mobley (percussioni), Juan Nelson (basso), Oliver Charles (batteria) e Jason Mozersky (chitarra). Il gruppo, che si è sempre esibito live assieme a Ben in giro per il mondo, si distingue per la diversità di generi musicali a cui i vari componenti appartengono e che in una qualche maniera rende ciascun musicista complementare all’altro. Oggi Harper mantiene il suo inconfondibile sound, fatto di contaminazioni e supportato dal timbro vocale ineguagliabile.
Durante il concerto sotto le stelle della Puglia, Harper ha alternato momenti alla chitarra e al pianoforte regalando una versione più intima e avvolgente dei suoi pezzi più famosi come ‘Diamonds on the inside’, ‘Steal my kisses’, ‘Amen omen’ solo per citarne alcuni. Una continua emozione, un concerto intimo e delicato degno di un artista come Ben Harper.