E siamo arrivati al 29 di giugno. Ieri sera spero abbiate avuto modo di ammirare una bella Luna piena in Capricorno, congiunta a Saturno ed, aggiungo, opposta al Sole. E dato che ogni Luna piena inaugura un nuovo inizio, questo cielo è perfetto per inaugurare la nuova rubrica di Tuttosommato.info: l’Oroscopo a tavola. Ma procediamo a piccoli passi. Il grande Venditti cantava ‘nati sotto il segno dei Pesci’, io invece sono nato sotto il segno dei Gemelli. Ciascuno di noi, al momento della nascita, ha un determinato cielo di stelle che accoglie il primo vagito e, chissà, determina forse qualcuna delle nostre peculiarità.
Per presentarmi allora dovrei raccontarvi cosa vuol dire essere nato sotto il segno dei Gemelli? Bella domanda. Vediamo. Mi si potrebbe descrivere in tanti modi, come tutti del resto, ma sicuramente la caratteristica che più accomuna tutti i nati sotto questo segno è la voglia di libertà e di grandi spazi aperti, la grande curiosità. Questo ha influenzato il mio modo di rapportarmi con gli altri e con l’ambiente. Sin da piccolo mi dedicavo alla cura delle piante e ne raccoglievo qua e là. Creavo intrugli che mia madre commentava con un eloquente groviglio di dita che stringevano i capelli, ma questa curiosità da fanciullo mi ha permesso con il tempo di approfondire sempre di più lo stretto e sacro legame tra Natura, cibo e Astrologia. Oh non aspettatevi un santone new age, né un barbuto eremita delle montagne!
Sono solo un cultore delle antiche saggezze, convinto che il passato possa insegnare tanto al presente per preservare la bellezza nel futuro. Per anni i contadini sono stati le colonne portanti della società, e per secoli hanno seguito antiche regole di un sapere oggi quasi del tutto dimenticato. Quegli antichi saperi sono stati accantonati perché una fede cieca nella teoria della prova scientifica a tutti i costi ci ha disabituati all’accoglienza di tutti i saperi, siano essi miti, leggende o antiche conoscenze.
Chi non ha mai sentito dire che in base alla Luna si possa determinare il sesso di un futuro nascituro? O che alcune fasi lunari siano più adatte al taglio dei capelli, indipendentemente da quanto costi il parrucchiere? Si può essere scettici, con un sorriso, ma in ogni leggenda c’è in fondo, al di là del tempo, una luce di verità.
Sto scrivendo in un momento molto importante di questo anno solare giunto alla sua metà, sono appena terminate le celebrazioni per il Solstizio d’Estate. Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa “sole che staziona”. La nostra benefica stella ha raggiunto il suo punto più alto nel cielo, lo zenit, almeno nel nostro emisfero, quello boreale. Durante i giorni del Solstizio d’Estate, gli antichi popoli, così come i contadini accendevano fuochi per riti di purificazione e di buon auspicio. Questi sono giorni da celebrare anche per le religioni ufficiali, come quella cattolica. Il 24 giugno, si celebra infatti la nascita di Giovanni Battista, una data simbolicamente opposta a quella che celebra la nascita di Gesù, in concomitanza con il Solstizio d’Inverno.
Numerose sono le piante aromatiche che venivano raccolte in questo periodo. C’era chi raccoglieva l’aglio perché si credeva fosse di buon auspicio; c’era chi raccoglieva 24 spighe di grano per poi conservarle per tutto l’anno come amuleto contro la sfortuna. Oppure si bruciavano cipolla, lavanda, sambuco, rosmarino, corbezzolo, per spazzare via la sfortuna o per curare mali generici. Erano giorni, insomma, di pratiche benefiche e celebrative.
L’inizio dell’Estate coincide quindi da sempre con un periodo ricco ed intenso da un punto di vista spirituale ed ambientale. La luce del Sole, dopo i mesi bui, ridona quell’energia e quella voglia di fare anche a noi umani, che in letargo non andiamo, ma che subiamo un lungo periodo di assopimento invernale. E l’Estate è anche il periodo in cui la natura ci dona tutto quello che può donarci: un’esplosione di bellezza e di sapori, di frutta e di verdura perché noi possiamo goderne, raccogliere e conservarne. Eh sì perché, come gli antichi insegnano, il Solstizio d’Estate è sì la celebrazione della Luce sulle Tenebre, ma è anche il momento in cui essa lentamente ricomincia a cedere il suo passo al riposo meritato cui andrà incontro la Terra, nel prossimo inverno.
La nostra rubrica vi racconterà di quanto sia preziosa questa danza ciclica e di come ciascuno di noi sia un danzatore sospeso tra il cielo, le sue architetture astronomiche ed astrologiche e la terra. Ad ogni segno, un cibo, un intruglio, un amuleto. Ad ogni segno un’erbetta, una golosità, una poesia. Per oggi è tutto. Vi aspetto al prossimo appuntamento, con il nostro primo oroscopo a tavola.