In due anni la pentastellata Gemma Guerrini, presidente della commissione delle elette, non aveva mai rilasciato interviste. Avremmo preferito continuasse a mantenere un ‘proverbiale’ riserbo, invece… nell’intervista rilasciata e riporatata oggi su roma.corriere.it, c’è tutta la pochezza culturale che sostiene una scelta politica suicida: attaccare un luogo storico di lotte sociali, di auto-determinazione, di sperimentazione, di accoglienza delle diversità tutte come La Casa Internazionale delle Donne è un atto deprecabile e misero ben al di là di qualsivoglia giustificazione addotta.
Come e peggio delle uscite da pirata da tastiera a proposito del Cinema America – ricordiamo che per Guerrini la ‘riedizione di film vecchi’ sarebbe ‘roba da feticisti’, la consigliera di maggioranza ha dimostrato di ignorare le trame del tessuto metropolitano capitolino e delle realtà che lo rappresentano perché fulcri di condivisione e di vissuto democratico.
L’ignoranza può essere scusata, la protervia no, non è scusabile. ‘Sgradevoli’ e ‘strumentali’ non sono le voci di migliaia di donne, di diverse generazioni, di differente estrazione sociale e culturale, provenienti da differenti percorsi politici che si levano in coro per protesta contro l’attitudine a smantellare il meglio di 30 anni di lavoro al femminile; sgradevole e strumentale è mascherare un’attitudine furibonda al repulisti a tutti i costi, senza analisi e senza dialogo, con espressioni quali ‘riallineamento e promozione del progetto alle moderne esigenze dell’amministrazione e della cittadinanza’ e ‘creazione all’interno del complesso del Buon Pastore di un centro di coordinamento gestito da Roma Capitale dei servizi per il sociale e le pari opportunità diffusi, e di prevedere il coinvolgimento delle realtà associative mediante appositi bandi’; sgradevole e strumentale è spostare la dialettica tra schieramenti politici sul terreno di esperienze territoriali che coinvolgono vite e lavoratrici non solo presunte elettrici del PD o dell’altra sinistra; sgradevole e strumentale è raccontare ai cittadini di Roma che la buona politica passi per il disfacimento delle buone prassi.
Ieri, in sala consiliare, l’impavida Consigliera Guerrini ha gridato alle contestatrici: ‘avete paura della verità’. Le donne tutte, non solo romane, che per 30 anni hanno plaudito, conosciuto e vissuto il lavoro e lo spirito della Casa Internazionale delle Donne, sono pronte a riprendersi la strada per raccontare, per gridare un’altra verità: la storia della Casa Internazionale delle Donne non è una storia qualunque e nonostante lo ignori, gentilissima consigliera Guerrini, quella storia è anche la sua.