Rino Gaetano, nato a Crotone ma romano d’adozione, torna a vivere nel documentario Rino Gaetano sempre più blu, diretto da Giorgio Verdelli e presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Freestyle Arts, dedicata ai linguaggi più liberi e creativi dell’audiovisivo.
Il film — in sala il 24, 25 e 26 novembre — è un viaggio tra parole, musica e ricordi, costruito attraverso interviste, filmati d’archivio e testimonianze di artisti che ne hanno raccolto l’eredità. Tra questi Sergio Cammariere, cantautore e pianista anch’egli originario di Crotone, che nel documentario porta la sua voce e la sua sensibilità musicale per raccontare il legame profondo tra due anime affini del Sud. La sua presenza al festival, all’interno di Freestyle Arts, sottolinea il filo che unisce la musica d’autore alla libertà espressiva del cinema.
Rino Gaetano morì tragicamente il 2 giugno 1981 in un incidente stradale sulla via Nomentana. A pochi metri da quel luogo, nel 2021, gli è stata dedicata un’arena per concerti nel Parco delle Valli. Quella parabola interrotta troppo presto ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare: da Gianna a Mio fratello è figlio unico, fino a Ahi Maria, le sue canzoni sono diventate inni trasversali a generazioni e mode.
«Rino è nell’aria, si percepisce ovunque — racconta il cantautore Lucio Corsi, anche lui nel film — la sua musica è parte viva di questo Paese». Verdelli, già autore di docufilm su Pino Daniele, Paolo Conte ed Enzo Jannacci, restituisce in questo nuovo lavoro il ritratto autentico di un artista libero e scomodo, capace di guardare l’Italia con occhio lucido e ironico. Claudio Santamaria, che lo interpretò nella miniserie Rai Ma il cielo è sempre più blu, lo definisce oggi «un Bob Dylan smarrito sulla Salerno-Reggio Calabria».
In concomitanza con l’uscita del film, il 21 novembre verrà pubblicata una riedizione in vinile, CD e digitale di E io ci sto, l’ultimo album di Gaetano del 1980: un disco che è una satira feroce del mondo dello spettacolo, una critica al conformismo e una disanima delle dinamiche di potere ancora oggi attualissima. Prodotto e arrangiato dal rinomato contrabbassista Giovanni Tommaso, l’album dimostrava ancora una volta la libertà intellettuale che ha sempre contraddistinto la produzione di Gaetano. Fu il suo ultimo lavoro di inediti.