Il festival – promosso da Confindustria Lecco e Sondrio e organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo – si terrà dal 3 al 6 luglio sulla sponda orientale del Lago di Como. Quattro giorni di cinema, incontri e formazione che trasformano la città in un laboratorio culturale a cielo aperto. Il titolo scelto, “Questi tempi memorabili”, ha un doppio registro: la memoria come atto politico e il presente come oggetto da interrogare. Perché in tempi dove tutto tende a cancellarsi in tempo reale, trattenere significa resistere.
I film più attesi? Non mancano nomi forti. Mario Martone arriva a Lecco dopo Cannes con Fuori, un’opera che affonda nel trauma e nella trasformazione. Silvio Soldini presenta Le assaggiatrici, racconto intimo e corale tratto dal romanzo di Rosella Postorino. Laura Luchetti firma La bella estate, adattamento di Pavese tutto al femminile, mentre L’origine del mondo della giovane Rossella Inglese (presente insieme a Giorgia Faraoni) conferma la centralità degli esordi nel programma del festival. E ancora: Medeas, L’amore molesto, Nero, Le città di pianura, presentato in anteprima italiana da Filippo Scotti e Marta Donzelli.

Donne al centro, dunque. Ma non come “ospiti”, bensì come forza trainante. Ottavia Piccolo, Nicoletta Romanoff, Susy Del Giudice, Barbara Chichiarelli, Federica Luna Vincenti, Laura Luchetti: nomi che portano storie, esperienze, visioni. «Vogliamo che a Lecco si senta questa pluralità di voci femminili – ha detto ancora D’Arrigo – perché da troppi anni si parla di inclusione senza cambiare davvero le dinamiche». Non a caso, il Premio Lucia, simbolo del festival, sarà consegnato quest’anno proprio a quattro donne che con il loro lavoro hanno modificato il paesaggio del cinema italiano: Chichiarelli, Inglese, Donzelli e Luchetti.
Ma non è solo una questione di rappresentanza. È anche di futuro. Il Nuovi Talenti Lab, realizzato con il sostegno di MiC e SIAE, accompagna sei registi under 35 nello sviluppo della loro opera prima, con workshop intensivi e la possibilità di presentare i progetti a produttori e operatori del settore. Vittorio Storaro, leggenda vivente e tre volte premio Oscar, terrà una masterclass sul ruolo della luce e dell’immagine nel racconto cinematografico. Un evento raro, pensato per chi fa cinema, ma anche per chi vuole capirlo meglio.
Sul versante educativo, torna Opera Prima, il laboratorio di scrittura per le scuole superiori, che punta a formare giovani sceneggiatori e spettatori consapevoli. E a documentare tutto, una redazione under 25 incaricata di raccontare il festival sui social, mescolando sguardo generazionale e linguaggi contemporanei.
Tra le novità di quest’anno, anche un confronto necessario: “C’è ancora domani per la critica?” Dieci critici under 35, riuniti da Lorenzo Ciofani, discuteranno di editoria in crisi, intelligenza artificiale e nuove forme di critica cinematografica. Un’occasione per capire se raccontare il cinema sia ancora un mestiere sostenibile o solo una passione destinata all’estinzione.

Infine, spazio al pubblico: ogni sera, in piazza Garibaldi, proiezioni gratuite all’aperto. Ogni giorno, in piazza XX Settembre, il format Cinematografo incontra ospita conversazioni dirette con attori, registi, musicisti e giornalisti. Tra gli appuntamenti più attesi: Davide “Boosta” Dileo, Giovanni Esposito, e una tavola rotonda con Enrico Mentana, Liliana Faccioli Pintozzi, Marco Bardazzi, moderata da Daniele Bellasio.
Lecco Film Fest non cerca effetti speciali, ma incontri reali. Non insegue l’attualità, la attraversa. Non mette in vetrina, ma in dialogo. E soprattutto, non promette: agisce. Perché, come ha chiuso D’Arrigo, «il cinema, quando è vivo, non ha bisogno di spiegarsi. Basta esserci, e lasciarsi cambiare».