Sabato 15 e domenica 16 marzo, il Teatro Biblioteca Quarticciolo ospita per la prima volta a Roma lo spettacolo Foresto della compagnia Babilonia Teatri, liberamente tratto da La notte poco prima della foresta di Bernard-Marie Koltès, nella traduzione di Francesco Bergamasco ed edito da Arcadiateatro Libri.
Foresto, termine dialettale veronese che indica “straniero”, racchiude già nel titolo l’essenza della messa in scena diretta dalla compagnia veronese fondata da Enrico Castellani e Valeria Raimondi. L’adattamento di Castellani, in dialetto veronese, restituisce al testo di Koltès una musicalità ruvida e concreta, capace di enfatizzare la durezza poetica originale e di avvicinare il pubblico ad una dimensione emotiva profonda e immediata.
In scena Enrico Castellani, affiancato dal performer Daniel Bongioanni, attore sordo e traduttore LIS che interpreta il testo con una presenza scenica intensa, dando vita a un dialogo tra linguaggio parlato e lingua dei segni. Giovanni Frison accompagna la rappresentazione con musica elettronica eseguita dal vivo, mentre sullo sfondo scorre il testo in italiano, completando così un trittico linguistico di grande impatto visivo e sonoro.
Lo spettacolo si presenta come un viaggio nelle diversità: linguistiche, culturali e sensoriali. Attraverso il racconto dello “straniero” di Koltès, la narrazione si amplia fino a includere metaforicamente anche chi, nella società contemporanea, vive in condizione di disabilità o marginalizzazione, comunicando con difficoltà e lottando per essere compreso in una società spesso poco incline all’ascolto.
La regia di Babilonia Teatri lavora sul testo con rispetto e audacia, affrontando l’opera di Koltès come “testo sacro laico”, e scegliendo di “tradirlo” con fedeltà, trasportandone il significato dalle foreste francesi degli anni Settanta alle strade del nostro tempo. Il risultato è una performance forte, coinvolgente, in cui le diversità linguistiche e performative si scontrano e si fondono, generando nuove prospettive e stimolando riflessioni profonde sul significato dell’essere stranieri oggi.
La produzione è realizzata in co-produzione con Pergine Festival, OperaEstate Festival e Teatro Scientifico di Verona, con il sostegno della Fondazione CARITRO e in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento. L’evento si svolge per gentile concessione di François Koltès, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd.
Domenica 16 marzo, al termine della replica delle ore 17.00, è previsto un incontro con la compagnia mediato dal critico teatrale Andrea Pocosgnich, nell’ambito del progetto Staffetta Critica.
Una produzione teatrale coraggiosa che unisce lingue, culture e identità differenti per riflettere su un presente complesso, sempre in equilibrio tra conflitto e dialogo.