La 75ª edizione del Festival di Sanremo prende il via senza troppi preamboli sotto la guida esperta di Carlo Conti. Si parte subito con Gaia e la sua Chiamo io chiami tu, brano già tormentone che affronta il tema delle incomprensioni, seguita da Francesco Gabbani con Viva la vita, una celebrazione dell’esistenza nel suo stile inconfondibile. Poi tocca a Rkomi, annunciato con entusiasmo da Gerry Scotti, che scherza sul suo look a petto nudo prima di lanciare Il ritmo delle cose. Noemi, elegantissima, emoziona con la ballad Se ti innamori muori, mentre i Coma Cose confermano la loro capacità di sfornare hit con Cuoricini.
L’arrivo di Antonella Clerici in un abito argentato luccicante accende l’Ariston, e subito dopo si prosegue con Irama, che porta un brano in pieno suo stile, senza però il guizzo delle edizioni passate. La serata si accende quando Simone Cristicchi porta tutti sull’orlo delle lacrime con Quando tornerai bambina, una dedica toccante alla madre malata di Alzheimer. Il teatro si alza in piedi in un lungo applauso. A cambiare registro ci pensa Marcella Bella con una performance energica, seguita da Achille Lauro, che in uno smoking impeccabile conquista il pubblico con Incoscienti giovani.
Poi, il momento che rende questa edizione storica: sullo schermo compare Papa Francesco con un messaggio sulla guerra, accolto da un applauso lungo e sentito. A rafforzare il tema della pace, Conti chiama sul palco Noa e Mira Awad, che eseguono Imagine in arabo ed ebraico, ricevendo una standing ovation.
La musica continua con grandi nomi e ritorni importanti: Giorgia, alla sua sesta partecipazione, brilla con La cura per me, mentre Elodie porta sul palco un’atmosfera magnetica con Dimenticarsi alle 7. Poi è il turno di Jovanotti, che trasforma l’Ariston in una festa con un medley di successi reinterpretati per il Festival, coinvolgendo il pubblico e ballando tra le poltrone. Non manca un momento di riflessione con Gimbo Tamberi, che racconta le sue sfide e annuncia la sua corsa alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Brunori Sas incanta con L’albero delle noci, il pezzo più lungo della kermesse, mentre Lucio Corsi si rivela la sorpresa della serata con Volevo essere un duro. Fedez, con un look alieno e gli occhi coperti da lenti scure, porta Battito, un brano drammatico che affronta il tema della depressione. Poi tocca a Rocco Hunt, che torna dopo dieci anni con Mille vote ancora, un pezzo che parla delle difficoltà dei giovani nei quartieri più difficili.
A chiudere la lunga carrellata di artisti in gara ci pensano Francesca Michielin, che nonostante un infortunio alla caviglia regala un’esibizione cristallina, e i The Kolors, che con Chi fai l’amore assicurano il solito ritmo incalzante da hit radiofonica.
Lo show si conclude all’1:30, con qualche minuto di ritardo ma senza esagerazioni. Prima di lasciare spazio al dopo Festival, Carlo Conti, Gerry Scotti e Antonella Clerici annunciano i cinque artisti più votati dalla sala stampa e dalle radio (in ordine sparso): Giorgia, Brunori Sas, Lucio Corsi, Achille Lauro e Simone Cristicchi. L’avventura sanremese è ufficialmente iniziata, e la competizione è più aperta che mai.