Diva Futura di Giulia Louise Steigerwalt, presentato in concorso alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia, è un film che attraversa il mondo del porno italiano degli anni ’80 e ’90, raccontandolo con delicatezza, rispetto e una prospettiva inedita. La storia segue l’ascesa di Riccardo Schicchi, interpretato da Pietro Castellitto, e della sua agenzia “Diva Futura”, un’utopia che ha trasformato la cultura dell’amore libero in un fenomeno mediatico senza precedenti.
Attraverso l’occhio di Debora, una giovane segretaria con il sogno di fare la giornalista, ma bloccata dalle difficoltà economiche, il film esplora il mondo scintillante, contraddittorio e umano delle pornostar più famose dell’epoca come Ilona Staller e Moana Pozzi.
Steigerwalt racconta di come la scelta di Debora come protagonista sia funzionale alla narrazione. Sebbene la storia di Diva Futura non inizi con lei, la sua presenza introduce il pubblico in questo universo con uno sguardo inizialmente pieno di pregiudizi. Nel corso del film, Debora si innamora di un mondo che appare a prima vista distante e bizzarro, ma in realtà è profondamente umano e complesso. Questa trasformazione da ragazza comune a donna consapevole e nostalgica di quegli anni riflette il fascino e la disillusione di un’epoca rivoluzionaria.
Durante la conferenza stampa, la regista ha sottolineato quanto sia stato importante per lei mantenere il rispetto per i personaggi e le loro storie, in particolare per le donne coinvolte. L’interpretazione di Schicchi da parte di Pietro Castellitto è stata definita intuitiva e potente, con l’attore che si è immerso nel ruolo con grande sensibilità. Steigerwalt ha anche spiegato come la vera Debora Atanasio, che ha collaborato alla realizzazione del film, ricordi Schicchi con affetto e nostalgia, quasi come una figura che continua a vivere nel suo ricordo.
Un altro aspetto che emerge dalla pellicola è la contraddizione sociale che caratterizzava quegli anni: il porno, disprezzato pubblicamente da molti, veniva consumato in segreto da altrettanti. Steigerwalt ha scelto di giocare con questa ambivalenza, rappresentando l’ascesa e il declino di Diva Futura in modo realistico ma mai eccessivamente drammatico, evitando di cadere negli stereotipi del genere. Anche i momenti più tragici, come il destino di alcune delle protagoniste, vengono bilanciati con toni di commedia e leggerezza
Tra gli aspetti tecnici del film, è da notare la fotografia di Vladan Radovic, che cattura in modo vivido l’atmosfera degli anni ’80 e ’90, e le musiche originali di Michele Braga, che evocano l’energia di un’epoca rivoluzionaria. Gli attori, in particolare Barbara Ronchi e Denise Capezza, incarnano con autenticità le contraddizioni dei loro personaggi.
Diva Futura non è solo un racconto di un’epoca ormai lontana, ma una riflessione attualissima sul potere dei media, la sessualità e la società. Steigerwalt riesce a sdoganare un tabù e a parlare a un pubblico più vasto di un mondo che, seppur disprezzato, ha segnato profondamente la nostra cultura.