La bicicletta di Bartali, diretto da Marco Beretta, è un’opera cinematografica che racconta una storia di amicizia e solidarietà sportiva, ambientata in una Gerusalemme moderna e profondamente divisa. La trama segue le vicende di David, un giovane atleta ebreo, e Ibrahim, un ragazzo arabo, che condividono la passione per il ciclismo. Nonostante le ostilità delle loro rispettive comunità, i due ragazzi trovano ispirazione nel leggendario ciclista Gino Bartali, noto per le sue coraggiose missioni durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dopo la presentazione in concorso al 54° Giffoni Film Festival (Selezione Ufficiale Elements +10), il film arriva nei cinema il 1° agosto, distribuito da Lynx Multimedia Factory. Nata da un’idea di Israel Cesare Moscati per la regia di Enrico Paolantonio, il lungometraggio si sviluppa su due linee temporali distinte: da una parte, le pericolose missioni di Bartali nella Firenze occupata dai nazisti, dove il ciclista rischiava la vita per salvare gli ebrei; dall’altra, la storia attuale di David e Ibrahim, che, sfidando i pregiudizi secolari, coltivano una profonda amicizia e sognano di vincere un campionato di ciclismo insieme. La bicicletta di Bartali, la leggendaria “Bartala”, diventa un simbolo di speranza e connessione tra queste due storie.
Israel Moscati e Marco Beretta hanno concepito una narrazione che mira a non dimenticare il passato per costruire un futuro migliore. Il film vuole raccontare le gesta di un uomo semplice ma coraggioso, capace di grandi azioni in nome dell’umanità. Una storia di amicizia proibita in un contesto ricco di contrasti come Gerusalemme che unisce lo sport alla solidarietà, mostrando come il ciclismo possa diventare una scuola di vita e di rispetto reciproco.
La passione per il ciclismo di David e Ibrahim non è solo competizione, ma un simbolo di valori come rispetto, collaborazione e sacrificio. Questi temi, estesi oltre l’ambito sportivo, diventano un invito a superare le divisioni sociali e a riconoscere l’universalità dell’amicizia. Il regista Beretta, consapevole della delicatezza del tema, ha optato per un’animazione sobria ma efficace. I personaggi disegnati da Corrado Mastantuono si inseriscono perfettamente nei fondali evocativi di Andrea Pucci, creando un’atmosfera ricca di emozioni che rafforza la narrazione.
La bicicletta di Bartali è frutto di una collaborazione internazionale che ha coinvolto team dall’Europa e dall’Asia. Tullio Solenghi presta la sua voce a Gino Bartali, infondendo il personaggio di passione e autenticità. Il film è stato realizzato con il supporto del Governo irlandese e del Ministero della Cultura italiano, ottenendo anche il patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana.
La produzione, dedicata alla memoria di Israel Cesare Moscati, scomparso nel 2019, ha creato più di 1000 sfondi per rappresentare fedelmente le ambientazioni di Firenze e Assisi degli anni ’40 e la Gerusalemme odierna. La colonna sonora di Marcello de Toffoli, combina suoni elettronici con un’orchestra di archi mentre la canzone di chiusura è interpretata da Noa,