Woman Of..., esplora il percorso di una donna transgender alla ricerca della sua libertà personale sullo sfondo di una Polonia in trasformazione dal comunismo al capitalismo. Presentato in anteprima al Biografilm festival, i registi Malgorzata Szumowska e Michal Englert raccontano che il film è frutto di anni di lavoro e dell’incontro con numerose persone transgender in Polonia. Aniela vive più della metà della sua vita adulta in una cittadina polacca presentandosi come uomo, affrontando difficoltà nel matrimonio, nella genitorialità e nel rapporto con la famiglia e la società, che spesso la mettono in situazioni impossibili.
“il titolo “Woman Of...” è un chiaro riferimento ai film di Andrzej Wajda come Uomo di marmo e Uomo di ferro”, ci dicono i registi. “Abbiamo scelto questo titolo perché riteniamo che il nostro film rifletta un momento significativo della storia polacca, simile a quello rappresentato nei film di Wajda. Il cinema oggi sta evolvendo verso nuove forme di narrazione, e noi abbiamo voluto mantenere vivo il confronto con i temi classici trattati da Wajda”.
Come avete affrontato la questione del casting per il ruolo di Aniela, considerando le difficoltà nel trovare un’attrice transgender con formazione attoriale in Polonia?
Il casting per il ruolo di Aniela è stato uno dei nostri compiti più delicati. Purtroppo, in Polonia l’educazione attoriale non è ancora aperta alle persone con espressione di genere non eteronormativa. Insieme ai nostri consulenti transgender, abbiamo scelto l’attrice cis Małgorzata Hajewska-Krzysztofik per il ruolo di Aniela, con la speranza che potesse trasmettere autenticamente la verità della sua storia. È stato un passo importante per noi, e siamo grati per il contributo di tutti i consulenti e attori transgender che hanno collaborato al film.
Come vi aspettate che il film contribuisca ai diritti LGBTQ+ in Polonia e oltre?
“La situazione dei diritti LGBTQ+ in Polonia è un tema cruciale che il nostro film tocca profondamente. Secondo ILGA-Europe, la Polonia è uno dei paesi più omofobi e transfobi dell’Unione Europea, con politiche che spesso limitano i diritti fondamentali delle persone LGBTQ+. Speriamo che il nostro possa sensibilizzare il pubblico su queste questioni, stimolare la discussione e, soprattutto, promuovere un maggiore sostegno per cambiamenti legislativi che garantiscano una vita dignitosa per tutte le persone transgender e LGBTQ+”.
Avete menzionato di aver lavorato con consulenti trans per garantire l’autenticità dell’interpretazione del personaggio
“All’inizio abbiamo collaborato con due persone, una delle quali è una giovane donna trans e l’altra un uomo trans. Angela e Anno sono stati con noi tutto il tempo e hanno aiutato gli attori a prepararsi per i loro ruoli. Gli attori hanno passato settimane con i nostri consulenti per comprendere meglio le questioni di genere”.
Avete adottato diversi stili visivi nei vari periodi della vita del personaggio. Potreste spiegare questa scelta stilistica