Partiamo da un assunto di base. Adoro, letteralmente adoro, tutti i film che si occupano del mondo del cinema e di quello che avviene dietro le quinte, in a maggior ragione uno che si focalizza sul mondo degli stuntman.
Se oltre a raccontare il set, riescono poi a fare una pellicola in cui appare evidente che, nel girarlo, si sono divertiti un sacco, direi che il risultato è scontato e il film non potrà che essere un successo.
E’ quanto accade vendendo The fall guy, film che narra la storia di Colt Seavers (Ryan Gosling), stuntman all’apice della carriera non solamente perché bravo, ma anche perché controfigura della star del momento che risponde al nome di Tom Ryder.
Quando a Colt tutto sembra andare per il meglio, perfino la sua “cotta siderale” per l’aiuto regista Jody Moreno (Emily Blunt), accade l’imprevisto che taglia le gambe. E fa cominciare il film, basato interamente sul ruolo delle controfigure che girano le scene più spettacolari e che regala colpi di scena nella ricerca di un cadavere e nella redenzione di Colt davanti agli occhi della ragazza che ama, ormai lanciata a diventare regista e firmare il nuovo colossal Metalstorm…
Insomma, tra ritmi serrati, sequenze di grande impatto e gag esilaranti il lavoro firmato da David Leitch non sbaglia un colpo. A riuscire bene non è solamente una trama vibrante, che vede Drew Pierce autore della sceneggiatura, delle gag che non è un caso ricordino anche i ritmi di Deadpool di cui, guarda un pò, proprio Linch ha diretto il numero 2, ma anche la bravura e la perfetta alchimia dei due protagonisti, vale a dire Ryan Gosling davvero efficacissimo e meravigliosamente brillante stuntman e Emily Blunt che interpreta la regista sognatrice.
E, a dimostrazione di quanta alchimia ci sia tra i due divi, se cercate in giro trovate i racconti della loro perfetta intesa anche fuori dal set, tanto che la loro ben nota grande amicizia fuori dallo schermo e i loro botta e risposta hanno contribuito non poco a creare momenti virali durante il tour promozionale (di cui potete assaggiare qualche frame dal richiamo qui sotto proposto)
Il film si ispira alla serie televisiva che da noi portava il nome di “Professione pericolo” interpretato da Lee Majors (che, peraltro, interpreta uno dei camei del film…chi ha vissuto gli anni Ottanta ne ha certamente il ricordo), ma che nell’originale si intitolava proprio The Fall Guy, lasciando il gioco del doppio senso del titolo inglese, che significa sia l’uomo delle cadute (e quindi lo stuntman), sia il capro espiatorio.
Questo perché il personaggio principale viene proprio incastrato da losche trame perpetrate contro di lui e la sua battaglia per dimostrarsi innocente spazia tra il cinema degli effetti speciali e quello appunto degli stuntman, chiamati alla riscossa contro i mercenari assoldati dalla produttrice. Peraltro, in questo bailamme, proprio gli stunt del film hanno ottenuto un record da Guinnes dei primati, realizzando, per davvero, il maggior numero di ribaltamenti di un’auto lanciata in aria da un’esplosione (otto giri e mezzo su se stessa… il pilota del record è stato Logan Holladay).
Il mix di azione, citazioni e battute appare davvero ben congeniato, pur senza dimenticare il valore dei tormentoni, cominciando dall’impossibilità di riuscire a farsi un caffè del protagonista, passando per le citazioni del suo amico e stunt coordinator Winston Duke che parla per citazioni da altri film e, allo stesso tempo, combatte utilizzando le mosse di vari eroi del cinema, passando da Occhio di falco a Jason Bourne, fino al cameo di Aquaman e le riprese “alla Miami Vice” dove il protagonista avrebbe iniziato la carriera, con tanto di giacca di scena annessa…
Si capisce che mi è piaciuto un sacco? Come recitano loro “un film epico, di proporzioni cosmiche”. Lo consiglio vivamente per una serata (o un pomeriggio) senza pensieri (e, perdonate la citazione “senza nessuno che viene pestato a sangue”) e senza “fare scelte sbagliate”…
A guardare lo schermo il tempo vola e, ovviamente, ricordatevi di gustarvi i titoli di coda…
#ThefallguyIlfilm è nelle sale cinematografiche dal 1 maggio