Graham Phillips (The Good Wife, Riverdale) e Talia Suskauer (da Wicked di Broadway) sono i protagonisti del musical del 1984 di Stephen Sondheim e James Lapine, Sunday in the Park with George,in programma fino al 24 marzo al Axelrod Performing Arts Center
Diretto e coreografato dal veterano di Broadway Eamon Foley, questa nuova produzione si trova al confine tra i musical tradizionali e quelli concettuali che ruotano intorno ad un’idea più che raccontare una storia, eppure raccontano comunque una storia.
Il protagonista è George Seurat, un pittore realmente esistito di cui sappiamo molto poco. Sunday in the park with George é ispirato al suo dipinto più famoso:“Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte”. Il musical esplora la complessa psicologia del pittore puntinista, dalla realizzazione dell’opera al suo rapporto con i modelli del dipinto.
George è un pittore esigente e scrupoloso che passa la domenica nel parco della Grande Jatte con la sua modella e amante Dot, per creare il suo ultimo dipinto.
Dot lo ama per il suo talento eppure è la sua pittura che li tiene separati. Alla fine del primo atto, Dot parte per l’America con un altro uomo, lasciando George a terminare l’opera d’arte. Lo seguiamo nella ossessiva ricerca del perfetto equilibrio tra composizione, luce e colori.
Nel secondo atto, il pronipote di Seurat, che ha il suo stesso nome, è nel bel mezzo di una crisi personale e artistica, al pari del suo antenato.
Alla fine dello spettacolo Dot ritorna, e lei e George (il George del XX secolo) si riuniscono. Il loro litigio musicale nel primo atto (nel 1886), “We Do Not Belong Together,” ritorna alla fine del secondo. (nel 1984) come l’ispiratrice “Move On”. Ci sono due George sul palco, ma anche se sono passati cento anni, sono lo stesso uomo.
La musica asseconda la bidimensionalitá del protagonista e la pittura a punti che nella teoria dell’artista era in grado di produrre un colore più luminoso rispetto alla pittura a colpi.
In “Color and Light”, le note brevi sembrano rispecchiare sia il meticoloso pitturare di Seurat che i suoi pensieri irrequieti mentre lavora con il pennello.
Un approccio del genere potrebbe sembrare un po’ accademico ma quando strumenti e voci finalmente si uniscono nella pura estasi di “Sunday”, tutto il teatro diventa un parco in una giornata baciata dal sole. I soggetti rappresentati prendono vita e si animano rivelandoci dall’interno il mondo dell’arte e in particolare la pittura di cui uno dei più importanti esponenti post-impressionisti del suo periodo.
James Lapine e Stephen Sondheim hanno discusso a lungo l’idea di trasformare il famoso dipinto di Georges Seurat in un musical. Si sono fatti una domanda : perchè le persone nel dipinto non si stanno guardando a vicenda; o meglio perché la donna in primo piano si sporge in modo cosí sfacciato.Alla fine hanno iniziato a scrivere un musical sugli eventi (completamente fittizi) che hanno portato alla creazione di questo dipinto. i tratta solo del motivo per cui le persone nel dipinto non si stanno guardando a vicenda; o meglio perché la donna a destra è stata ritratta in una posa innaturale.
La risposta di Sondheim e Lapine è stata che lei era l’amante di Seurat, Dot, e lo spettacolo prende una direzione ben precisa e segue lla lotta di George (e la lotta di tutti gli artisti seri) per conciliare la sua passione ossessiva per la sua arte con la sua vita personale spesso ignorata, rappresentata da Dot. (Alcune persone si sono lamentate che il nome di Dot è un gioco di parole troppo evidente sullo stile pittorico puntinista di George, ma Sondheim ribatte che Dot era un nome comune per le donne in quel periodo a Parigi. E oltre a ciò, i dipinti puntinisti di Seurat erano per lo più fatti con piccoli colpi di pennello, non con punti di vernice come comunemente creduto.)
Sunday in the park with Geroge è un musical che ci sbatte in faccia la nostra epidemica incapacità di mantenere relazioni, come dimostra un tasso di divorzio del 50% e un aumento della violenza domestica. Ci ricorda che trovare un equilibrio tra carriera e relazione resta ancora un rompicapo per sole donne.