Ci sarà un tour di concerti dei CCCP quest‘estate. La conferma ufficiale, rispetto alle indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, è arrivata durante la conferenza stampa al Circolo Arci Pigal di Reggio Emilia per l‘uscita, il 23 febbraio, di “Altro che Nuovo Nuovo“, un’altra novità, la pubblicazione del primo concerto inedito del 1983 del gruppo punk.
Tavolo da comitato centrale con tovaglia rossa, si prende l‘onere e l’onore il manager e “facilitatore tecnico” Luca Zannotti di annunciare il “grande rito collettivo del tour che quest‘estate i Cccp faranno”. Notizia attesa, sperata, comunque un colpo di scena. “Ancora un po‘ di pazienza – aggiunge – e vi diremo le date”.
Del resto l’attesa e la speranza dei fans per altri concerti è cresciuta naturalmente a partire dall’apertura il 12 ottobre scorso della mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024” ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, che traguarda i 34 mila ingressi e lieviterà verso il gran finale il 10 marzo, poi ai Gran Galà punkettoni, fino all’organizzazione dei prossimi concerti del 24, 25, 26 febbraio a Berlino “CCCP in DDDR”.
“Dobbiamo goderci quello che sta accadendo, non è un piano di marketing, è un fatto assolutamente casuale come tutto quello che ci ha riguardato”, dice Massimo Zamboni, sul palco del circolo insieme a Giovanni Lindo Ferretti, Annarella Giudici e Danilo Fatur.
Sicuramente in questi pochi mesi l’affetto del pubblico si è manifestato in modo sempre più palpabile. ”È imbarazzante – dice Ferretti – già essere qua é smentire tutto quello che ho detto negli ultimi dieci anni. Solo fino a due mesi fa avevo garantito alle persone che mi vogliono più bene che i Cccp non sarebbero mai tornati sul palco”. E ora la tournée: “Un miracolo che mi ha travolto”. “C’è una quantità grande di persone che hanno ragioni profonde per riascoltare i Cccp – continua – , e questa è stata una incredibile sorpresa”.
L’essersi veramente, umanamente, ritrovati dopo tanti anni fa parte del miracolo. “Io campo di parole – continua Ferretti – dicevamo ‘fedeli alla linea, la linea non c‘è’. In fedeltà la linea tra di noi c‘è, 40 anni dopo. È una successione di cose. Ma non vorrei dire altre parole, ho un po’ paura delle parole che canto sul palco, perché poi le debbo scontare”.
Un disco clamoroso dei CCCP, parola di Fatur
Al di là dello scoop, la notizia del giorno ruotava attorno ad “Altro Che Nuovo Nuovo” (Virgin Music / Universal Music Italia) album live dei CCCP – Fedeli alla Linea già andato a ruba in prevendita, che esce alla vigilia dei tre concerti della band a Berlino.
Un live con tutta la freschezza del primo concerto, con la voce di Ferretti limpida e piena di giovanile slancio e una batteria incalzante. Un concerto tenuto il 3 giugno 1983 nella palestra del circolo Arci Galileo di Reggio Emilia. Il gruppo, nato come MitropaNK, era già transitato verso i CCCP – Fedeli alla linea. In questo disco c’è la “formazione originaria”: Giovanni Lindo Ferretti voce, Massimo Zamboni chitarra, Agostino Zeo Giudici alla batteria, Umberto Negri basso. La formazione “eterna” vedrà subentrare al posto di basso e batteria due figure completamente diverse, Annarella Giudici e Danilo Fatur.
Zeo Giudici è in sala quando Annarella, sua sorella, lo cita: “Zeo è stato il primo e unico batterista del gruppo, dopo la batteria è stata elettronica. Io sono il suo continuum la sua estensione nel gruppo e sul palcoscenico”.
Il nastro perso, ritrovato è esposto dentro una teca nella mostra ai Chiostri di San Pietro “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024” (nella foto di Michele Lapini in apertura). Considerato irrecuperabile e apparentemente inascoltabile, poi invece è stato digitalizzato e rimasterizzato.
“Altro Che Nuovo Nuovo” contiene gli inediti “Oi Oi Oi” («Siamo arrivati tardi o forse troppo presto, comunque il nostro tempo non assomiglia al vostro»), e “Onde” («I sogni del mattino non hanno l’oro in bocca, i sogni del mattino sono schiuma») fino ad ora riutilizzato solo alla mostra a Reggio Emilia con l’installazione di Roberto Pugliese. Inediti anche il brano“Sexy Soviet”, che nel 1989 diventa “B.B.B.” e una cover di “Kebab Träume” dei tedeschi D.A.F.
Nonostante la maggior parte delle canzoni sono quelle che troveremo nei dischi successivi, “Altro che Nuovo Nuovo” risulta veramente un album con toni e sfumature finora inascolate. Per Massimo Zamboni è “una gran bella sorpresa”, con arrangiamenti molto diversi, lo colpisce la voce di Giovanni. Il titolo parte dallo “sciocchezzaio anni ‘80”, quando era di moda il “nuovo nuovo”.
Giovanni Lindo Ferretti ammette di non aver ascoltato il disco e di non aver intenzione di farlo, “non ho mai avuto la forza, il coraggio di ascoltarlo, avevo uno sguardo diverso sul mondo. Mi invoglia moltissimo invece ascoltare i Cccp questa estate”. Ma quando l’inedito “Oi Oi Oi” riempie la sala, Ferretti sorride sotto la mano che gli copre il volto e poi ammette che gli è venuta subito voglia di cantarlo.
“È un disco clamoroso” dice Danilo Fatur. “Si sentono gli echi delle passioni dei Cccp di allora, forse i Ramones, un accenno di Rolling Stones, poi la batteria acustica. Ci sono tante tendenze che confluiscono”. All’epoca era barista e performer al mitico Tuwatt di Carpi, “dove loro venivano a ballare”, “eravamo fan”, “poi sono entrato nel gruppo a fare lo strip tease”.
Annarella, sempre impeccabile nei suoi look, con una borsa d’epoca “cccp-ussr”, semplicemente benedice: “E’ già stato detto tutto”.
CCCP “a processo” per eccesso di contenuti
“Una storia molto complessa di cui è difficile definire i contorni. Cccp è la storia di un palcoscenico, volevamo fare concerti non dischi” dice Ferretti. E per i poveri giornalisti, oggetto di una mitragliata continua di frasi imperdibili da parte del gruppo, risuona molto calzante quanto Ferretti ricorda: “Il nostro psichiatra Benedetto Valdesalici diceva che dovevamo essere processati per eccesso di contenuti”.
I giornalisti scavano, ma con garbo, nel passato, nel presente, mentre nel pomeriggio è stato il giornalista Luca Valtorta a intervistare i quattro artisti davanti a duecento fan che, con l’acquisto dell’album in versione crystal numerata, hanno avuto diritto ad un incontro personalizzato con il gruppo.
Una carrellata.
Ferretti: “È stata una storia piena di sentimenti, ci ha anche frantumato per il troppo il coinvolgimento delle nostre personalità”.
La militanza dell’intelligenza continua? Zamboni: “Non eravamo militanti e non lo saremo neanche adesso. Non fatevi ingannare da una giacca militare”.
Come vi chiamereste oggi? Ferretti: “Sono arcaico, sono nato nel 1953”. Zamboni: “Siamo nati quando il Pci era un partito, adesso è un computer”.
Cosa dire ai giovani? Ferretti: “Giovani o vecchi, c‘è qualcosa di eterno nell’uomo, nella donna, un esistenzialismo che riguarda il mistero dell‘uomo sulla terra. Io non ho ancora capito a 70 anni quali sono state le mie regole di ingaggio. Non ho ancora capito cosa ci si aspetta da me”.
Perché non avete mai riproposto i brani inediti? “Nessuno di noi in grado di rispondere”, Zamboni.
Come saranno i concerti? “Bellissimi” dice Ferretti. “A Berlino non sarà come al Valli, l’estate non sarà come Berlino”. Insomma, da vedere tutti.