La periferia romana è da tempo un luogo affascinante per la cinematografia. Con “La Guerra del Tiburtino” la quarantaduenne Luna Gualano, regista di Go Home, accompagnata da Emiliano Rubbi, coglie questa opportunità per portare alla ribalta una storia che trasforma la periferia in un palcoscenico straordinario di avventura, azione e riscatto.
Il risultato è una storia divertente, stravagante. Il film ci porta in un quartiere dimenticato che improvvisamente diventa il fulcro di un’invasione aliena. Il plot si sviluppa da un piccolo meteorite che cade dal cielo, portando con sé una serie di bizzarri cambiamenti nel comportamento dei residenti del Tiburtino III.
Al centro della trama c’è Pinna, uno spacciatore locale interpretato da Leonardo De Sanctis. Insieme ai suoi amici e alla famosa fashion blogger Lavina Conte che resta suo malgrado intrappolata nek quartiere forma un gruppo di eroi improvvisati.
Questo team eterogeneo ha la missione di salvare il mondo dalla minaccia aliena, a cominciare dal tiburtino, espressione del degrado che spesso caratterizza le zone lontane dal centro.
La forza del film risiede nella sua capacità di mescolare l’assurdo con il quotidiano, portando alla luce situazioni e personaggi che incarnano lo spirito di un’Italia che ha imparato ad essere ignorata dalle istituzioni.
La regia si mantiene saldamente in equilibrio tra momenti di tensione dovuti all’invasione aliena e momenti di comicità esilarante. A cui contribuiscono anche le interazioni tra i protagonisti e il modo in cui ciascuno affronta a proprio modo un evento eccezionale.