Arriva nelle sale il 12 ottobre prossimo la riuscita opera prima di Lorenzo Borghini girata nel Carrarese
Ascesa e caduta di un promettente calciatore, interpretato con autenticità da Giulio Beranek, che si trova a mettere in gioco il suo futuro e la sua vita
La metafora calcistica del “doppiopasso” dà il titolo e accompagna l’opera di esordio alla regìa di Lorenzo Borghini e la storia del capitano della Carrarese appena approdata in B, Claudio Russo, interpretato da Giulio Beranek, che in breve tempo precipita in un abisso travolgendo il suo futuro e la sua vita. Il film è stato presentato in anteprima avvenuta al Lucca Film Festival il 27 settembre e sarà nelle sale dal 12 ottobre.
Un altro Capitano arriva quindi sugli schermi e questa volta si tratta di calcio. L’ambiente è quello del Carrarese, tra le Alpi apuane e il mare, e Beranek, dà un’interpretazione sincera e autentica del suo personaggio. Da star del magico rettangolo e già proiettato ai successi e ai lauti guadagni della serie B con la sua squadra, la Carrarese, Claudio si trova invece ad essere estromesso a 35 anni per “motivi di età”. Nel frattempo, però, insieme alla moglie Gloria, interpretata da Valeria Bilello, Claudio aveva già comprato un ristorante indebitandosi per l’acquisto con un poco raccomandabile Sandro Costa (Giordano De Plano) un viveur malvagio, figlio di papà, che si trova quindi ad avere nelle mani il destino dell’ex campione osannato dai tifosi diventandone l’alter ego.
Poco sostenuto dal suo procuratore (Marco Giuliani) nella ricerca di un nuovo ruolo e laconicamente abbandonato dal patron (Bebo Storti), che gli offre un lavoro nelle cave, il carattere sincero e solare di Claudio, il quadro felice della famiglia con bambino (Lorenzo Mastroianni), si tingono via via di scuro.
Altri incarichi calcistici non ne escono, il ristorante langue, e Claudio cerca disperatamente quanto inutilmente aiuto dalle persone più vicine, dal suocero al migliore amico (Lorenzo Adorni) che gioca in A. Nonostante ciò lui va incontro alle necessità economiche del malinconico padre, rimasto vedovo (Fabrizio Ferracane) che sembra però leggergli in viso la sorte incombente.
Il doppiopasso preso a prestito dal calcio, diventa in realtà un cerchio che si stringe attorno alla vita di Claudio, sempre più ostaggio del suo strozzino, fino a condurlo ad un punto di non ritorno. “Disutile” è la condizione che gli diagnostica il patron, che a sua volta sembra soffrirne. Una condizione di “disutilità” sociale che può cadere come una condanna sopra ad un essere umano e trasformarlo all’improvviso in uno “scarto” privo di destino se non di essere un rifiuto. Una drammatica e sfortunata sorte, che parte nel film dal mondo del calcio, non nella sua specificità, ma come pretesto per raccontare come qualsiasi vita possa tragicamente invertire la rotta per un passo che sembrava nella direzione giusta e invece si rivela come un passo falso che apre la strada alla rovina.
In questo senso si avverte la parabola di Claudio, che è uomo buono e sincero anche se ingenuo, come una minaccia. Sembra avvisare tutti quanti che basta osare un po’ più del dovuto per rischiare di perdere tutto.
Convincente tutto il cast. Beranek, in particolare, calciatore fino a 13 anni e nato nel mondo circense, sulle scene dal 2009 dove Alessandro Di Robilant lo scelse come protagonista di “Marpiccolo”, si trova a suo agio nel personaggio perdente cui dà un volto umano e la fisicità necessaria. Tra le collaborazioni, da sottolineare quella significativa e partecipe della Carrarese Calcio.
“Per raccontare le gioie e i dolori di Claudio, ho usato un linguaggio filmico dominante: la macchina a mano. I movimenti della macchina da presa sono irregolari, con sbalzi irrequieti proprio come il nostro protagonista, per seguirlo da vicino nella sua discesa agli inferi” racconta Lorenzo Borghini, che con Cosimo Calamini ha scritto la sceneggiatura.
I produttori esecutivi sono Gianmarco Fusi, Giacomo Gandossi. Montaggio a cura di Theo Putzu. Musica di Francesco Bondi.
Il film è prodotto da Garden Film in produzione associata con Solaria Film, in co-produzione con la società svizzera Nebel Productions, in collaborazione con Rai Cinema. Il progetto è sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema.