Nina dei Lupi in sala dal 31 agosto dopo il debutto alla Giornate degli Autori all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è il nuovo film di Antonio Pisu distribuita dalla Genoma Films e ispirato al romanzo omonimo di Alessandro Bertante.
Una storia visionaria che trascina lo spettatore in una dimensione mitologica e leggendaria.
Nina dei lupi è un canto magico che attinge a piene mani da tutto l’immaginario fiabesco che da decenni narra l’ eterna lotta tra Bene e Male in cui la figura dell’eroe emerge con connotazioni fantastiche. Un’improvvisa tempesta solare rende inutilizzabile qualsiasi apparecchiatura elettronica sul pianeta. Lo stesso giorno, una neonata che si chiama Nina viene ritrovata sulla montagna nei pressi di un piccolo paese sperduto.
Dopo il catastrofico e misterioso evento che tutti chiamano «la sciagura», la civiltà come la conosciamo si sgretola, le risorse scarseggiano ovunque e tra gli esseri umani vige la legge del più forte. In questa desolazione il paese di Nina resta però miracolosamente un mondo a parte, i suoi pochi abitanti vivono senza tecnologia e Nina cresce con un forte legame con la natura, che neanche lei stessa riesce a comprendere e che la porta a essere vista come strega per via degli strani fenomeni che accadono in sua presenza. Ma quando una banda di predoni invaderà il paese, decimando brutalmente la popolazione e soggiogando i superstiti, Nina adolescente riuscirà a fuggire nei boschi, a imparare la sopravvivenza in montagna e la convivenza con i lupi e a comprendere i poteri che ha dentro di sé.
La natura parte centrale del film
“La società tecnologica, economica e sociale come la conosciamo è finita. L’enfasi dell’uomo sulle cose materiali si è dimostrata controproducente”, racconta il regista. “La nostra storia si svolge in una piccola città di montagna che, isolata dal resto del mondo, sembra miracolosamente non essere influenzata dal “destino” che invece imperversa in tutto il pianeta. Un luogo che silenziosamente continua a prosperare grazie al saper vivere di ciò che la natura ci offre ma soprattutto grazie alla presenza di una ragazza speciale le cui origini rimandano a una delle più antiche divinità conosciute».
La natura è presenza centrale nel film. A un mondo che non c’è più, con tutte le sue barbarie, si contrappone la natura nella sua essenza più selvaggia. Si odono i loro ululati e di notte attraversano il ruscello e si fanno sentire vicini. Nina e i lupi è una fiaba nera che regola i conti in sospeso con la modernità, rinnovandone l’immaginario apocalittico