Con Bugiardo seriale, Olivier Baroux realizza un film che poggia su gag che sulla carta risultano esilaranti. Nelle sale dal 31 agosto, ha come protagonista un bugiardo compulsivo di nome Jérôme Berada, interpretato da Tarek Boudali, che ha ammantato di tenerezza questo personaggio affascinante, seducente, che attira compassione (dalle vittime delle sue bugie) e che viene chiamato “Bobard Man” da sua sorella- suocero, mentre un collega lo definisce “Il Mozart dei miti”.
La sua famiglia e i suoi amici non sopportano più le sue bugie quotidiane. Fanno di tutto per cambiare il suo atteggiamento. Non prestando ascolto a ciò che gli viene rimproverato, Jérôme sprofonda sempre di più nelle bugie fino al giorno in cui una maledizione divina lo colpisce: tutte le sue bugie prendono vita. Quindi inizia per lui un vero incubo. Ma se la sua vita quotidiana diventerà rapidamente un inferno, non è niente in confronto a quello che vivrà lo spettatore per un’ora e mezza davanti a questo remake di un film di successo del Quebec.
Qual è il compito principale di una commedia? Far ridere. Qual è il difetto principale di Bugiardo seriale ? Non diverte. Tuttavia, potrebbe avere del potenziale con la sua sceneggiatura assurda, ma sfrutta molto male la premessa di un film che potrebbe essere un nuovo caso cinematografico ma che finisce schiacciato da una regia lacunosa e manchevole.
Olivier Baroux si dimostra pigro mettendo in scena la sua personale visione della menzogna che si riduce a una stanca imitazione dell’originale statunitense Bugiardo bugiardo, commedia divertente del 97 con un sempre brillante Jim Carrey, venendo peggio di quella.
Il bugiardo seriale è decisamente frenetico, privo di qualsiasi inventiva o creatività. Il film non si eleva mai oltre il livello di una commedia gradevole da guardare durante le vacanze estive. Racchiude in sé la nullità comica al punto da diventare imbarazzante.