LP incanta con il suo meraviglioso concerto ai Laghi di Fusine nell’ambito del No Borders Music Festival. Emozionante, dolce, romantica, struggente, poetica, incazzata, colloquiale, vera, carismatica, generosa. Generosa, soprattutto. Si potrebbe continuare all’infinito a trovare parole per definire LP, ma la verità è che a questi concerti bisogna esserci per comprendere a fondo ogni attimo vissuto. Per il contesto in cui si svolgono, un angolo di paradiso incantato sopra Tarvisio, l’orario, le due del pomeriggio, il clima festoso e l’energia che ogni partecipante porta con sé.
E poi ci sono gli artisti. Fenomenali. Come LP.
Intensa, ironica, disponibile, fin dal primo pezzo. E’ salita sul palco preceduta da Emma Nolde (ne sentiremo parlare) e ha iniziato a colloquiare col pubblico. “Fa strano essere qui in questo posto, normalmente a quest’ora non canto mai”. Ha attaccato con Girls Go Wild, passando poi a Everybody’s Falling In Love e When We’re High. Tra un brano e l’altro ha raccontato i suoi pezzi di vita, le storie d’amore finite male, l’incontro con Andrew il nuovo chitarrista (presentato dall’ultima ex), i sentimenti, nudi, che mette in ogni testo. Ha soli 42 anni LP, ma sembra abbia vissuto già molte vite e tutte le esperienze possibili.
Il pubblico la ama, e sotto un sole cocente (ma non doveva piovere?) canta a squarciagola ogni pezzo, da Lost On You a Forever For Now. I suoi “fischi” alla Morricone hanno fatto il giro del mondo ma è a Fusine e in queste due ore, che prendono più senso. Racconta di come questo posto le ricordi Big Sur, in California, lì dove un po’ stonata da qualche funghetto allucinogeno e insieme alla sua ex sognava, scriveva testi e viveva l’amore pieno e profondo, perché come dice nella canzone “Churches”, che intona subito dopo,” My church is love. My church includes all of the above. No questions askеd. No one to judge. My church is you. And always was”. Nessun giudizio, solo amore.
Quello che distribuirà a piene mani appena dieci minuti dopo la fine di un concerto sempre a ritmo, senza pause, sentito e intimo.
LP, alias Laura Pergolizzi, si presenta ai fan, con gli immancabili occhialoni che non ha mai tolto, e passa oltre un’ora a firmare autografi e fare selfie con tutti, dicasi tutti, quelli che l’hanno aspettata e glielo hanno chiesto. Disponibilissima alla chiacchera, al sorriso, all’abbraccio. Mai vista così.
Chiedo alla sua guardia del corpo che la segue come un’ombra se sia normale. “Di solito no, resta molto meno, ma oggi, qui, in questo posto, voleva che tutti avessero una possibilità con lei, ci teneva proprio”.
E la sera poi è partita per Stoccarda, altre 7 ore di pullman. “E due giorni fa eravamo a Valencia – conclude la guardia del corpo – abbiamo fatto 26 ore filate di strada per essere qui”.
Chapeau.