Musica e archeologia si fondono in un paesaggio unico al mondo. Torna da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio nel Parco Archeologico dell’Appia Antica la seconda edizione di Roma Unplugged Festival. In uno scenario dal tempo sospeso che appartiene all’eternità, prendono vita tre giorni di live, musica all’alba e al tramonto, lectio magistralis e visite guidate in piena sintonia con l’ambiente circostante.
Dislocata tra l’imponente Villa dei Quintili e il Mausoleo di Cecilia Metella, la manifestazione ospita quest’anno l’incredibile voce di Noa, un gigante come Mogol in una lectio magistralis, Simone Cristicchi e Amara che affrontano con delicatezza e rispetto il repertorio mistico di Battiato, l’energia dei San Salvador con un doppio appuntamento in entrambi i siti, la chitarra di Ralph Towner che incontra gli Aires Tango di Javier Girotto.
Il festival è organizzato dal Parco Archeologico dell’Appia Antica (Ministero della Cultura) in collaborazione con ETICAARTE, Rete Doc, Nazionale Cantanti e Fondazione Charlemagne con il programma Periferiacapitale, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica, Municipio VII di Roma Capitale, Municipio VIII di Roma Capitale, Italia Nostra, e con la direzione artistica di Gian Luca Pecchini in collaborazione con Marco de Persio e Annalisa Cipriani.
Roma Unplugged Festival nasce per promuovere il Parco Archeologico dell’Appia Antica. Il biglietto ha un prezzo speciale e contenuto (12 euro per Villa dei Quintili e 10 euro per il Mausoleo di Cecilia Metella) che comprende oltre la partecipazione agli eventi musicali anche la visita ai siti archeologici della via Appia Antica.
L’apertura è affidata venerdì 30 giugno alle ore 21 a una grande voce, Achinoam Nini, per tutto il mondo semplicemente Noa. L’artista israeliana si esibirà in quartetto affiancata dallo straordinario chitarrista e collaboratore musicale di lunga data Gil Dor e dai musicisti Daniel Dor alla batteria e Omri Abramov al sassofono ed EWI (Electronic Wind Instrument). Circondati dall’impareggiabile scenario archeologico della Villa dei Quintili, il concerto si snoderà come un viaggio tra passato e presente, dagli ultimi album dell’artista fino ai primi, indimenticabili, successi.
Sabato 1 luglio sempre a Villa dei Quintili alle ore 21 saranno ospiti del festival Simone Cristicchi e Amara con “Torneremo ancora” – concerto mistico per Battiato. I due artisti affrontano con grazia e rispetto il repertorio mistico di Battiato, facendosi portatori dei messaggi spirituali che hanno reso immortale la sua opera, dalla preghiera universale L’ombra della Luce alla struggente La cura, passando per E ti vengo a cercare fino a Torneremo ancora, il suo ultimo brano inciso (e non a caso il titolo scelto per il concerto). Un’occasione speciale per riscoprire una grande eredità, in una nuovissima veste arrangiata dal Maestro Valter Sivilotti. Sul palco con loro, i solisti della Accademia Naonis di Pordenone: Lucia Clonfero (violino), Igor Dario (viola), Alan Dario (violoncello), U.T. Gandhi (percussioni), Franca Drioli (soprano). Qualche ore prima del concerto, al Mausoleo di Cecilia Metella (alle luci del tramonto delle ore 19,30) prende vita una lezione-concerto di San Salvador in collaborazione con Italia Nostra.
Domenica 2 luglio si inizia poco dopo l’alba a Villa dei Quintili (ore 7) con il concerto dei San Salvador. Il collettivo di sei voci, dodici mani e un tamburino ha scelto di puntare tutto sull’incontro tra ritmo e polifonia vocale, quella occitana, punto di partenza per dare vita alla propria arte. Il gruppo si definisce “un coro popolare del Massiccio Centrale”, ma la sua proposta è molto di più di quanto questo appellativo possa lasciare intendere. Capaci di evocare “i contrappunti di Steve Reich così come l’energia di un concerto rock” – come scrive Libération – i sei componenti di San Salvador rappresentano una vitale scena di nuovo folk della Francia profonda, riuscendo a trasformare i repertori locali in magnetici, pulsanti e implacabili sperimentazioni polifoniche.
Si prosegue nel pomeriggio (ore 18) con la lectio magistralis di Mogol “Il cammino del POP”. Il celebre autore e produttore racconterà, anche attraverso l’ascolto di alcuni brani, l’evoluzione dell’interpretazione, dalla romanza a oggi, da Claudio Villa a Ed Sheeran.
La giornata di chiude alle ore 21 con la poetica di un impareggiabile maestro della chitarra, lo statunitense Ralph Towner, che si incrocerà virtuosamente con le abilità degli Aires Tango di Javier Girotto, regalando sfumature sonore inedite. Un’occasione imperdibile per riascoltare i brani estratti da Duende, l’album nato dalla collaborazione tra lo storico componente degli Oregon e il quartetto italo-argentino.
Il festival si caratterizza per un format rispettoso del luogo eccezionale che lo ospita. Gli incontri e i live in orari adatti a sfruttare la luce naturale, le visite guidate a piedi e la capienza di pubblico limitata sono tutte azioni decise per ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’evento culturale.
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