Presentato in anteprima mondiale all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, dove ha trionfato aggiudicandosi il Premio Orizzonti per la migliore regia e il Premio Orizzonti per la miglior attrice, il film VERA – diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel(La Pivellina) e con protagonista Vera Gemma con Sebastian Dascalu, Annamaria Giancamerla e Daniel de Palma e l’amichevole partecipazione di Asia Argento – arriva nelle sale italiane con Wanted dal 23 marzo.
Domenica 26 marzo alle ore 20.30 presso il Cinema Farnese di Roma, la protagonista Vera Gemma e la regista Tizza Covi presenteranno il film in sala. L’incontro sarà preceduto da photocall con cast e ospiti.
Cappello texano, capelli ossigenati, cuoio. Così si presenta Vera nel film. Atteggiamento di chi è incurante del giudizio altrui dopo una vita all’ombra di un padre famoso, il carismatico attore Giuliano Gemma, ereditando il look western di tanti suoi personaggi. Quando, in un incidente automobilistico in una zona di periferia, ferisce un bambino di otto anni, inizia con lui e con suo padre un’intensa relazione. Ma presto si rende conto che, anche in questo mondo, lei non è che uno strumento per gli altri.
La regista Tizza Covi racconta di aver conosciuto Vera Gemma nel 2015 mentre stava lavorando ad un documentario sugli artisti circensi, in onore del suo defunto padre. L’incontro diventa l’occasione per un progetto insieme con l’obiettivo di esplorare gli aspetti più glamour del mondo del cinema. “Esistono storie incredibili di Vera con Sergio Leone e Pier Paolo Pasolini: per tanto tempo è stata con Franco Citti, il protagonista di Mamma Roma e Accatone. Sfortunatamente, abbiamo perso molto di tutto ciò durante il montaggio, in modo tale che Vera brillasse senza necessariamente enfatizzare tutte le grandi personalità del cinema italiano che hanno avuto un posto nella sua vita”.
Uno dei principali temi in VERA è la bellezza. Come la stessa Covi tende a sottolineare. ” Nell’industria cinematografica, la bellezza è definita in modo diverso, e ciò crea un dilemma senza speranza, specie per le attrici, quando iniziano ad invecchiare: se non ricorrono alla chirurgia estetica, i buoni ruoli iniziano a scarseggiare – ma se scelgono di farlo ed è appariscente, allora vengono disprezzate. Qualsiasi cosa facciano è sbagliato. Vera stessa ha sofferto a lungo del fatto che fin da piccola non sia mai rientrata nei canoni ideali di bellezza”.
La storia di Vera è stata plasmata dalla costante e insostenibile comparazione con il suo bello e celebre padre. “Deve essere stato terribile sentirsi dire ancora e ancora che peccato che non fosse bella quanto il padre. Non solo in relazione alla sua bellezza ma anche per la sua carriera, suo padre fu come un peso”. Una biografia che mescola finzione e realtà per un racconto autentico dove particolari della vita di Vera, come il suo passato da spogliarellista a Los Angeles, non vengono rinnegati ma ostentati con orgoglio. Un gioiello di film che lascia domande aperte sull’eterno tema della vecchiaia, del tempo che passa inesorabile, sulla morte che ci vede tutte comparse, in questo passaggio terreno.