Esce al cinema “The plane” il nuovo film con Gerard Butler.
Quando vengo a sapere che si tratta del prossimo film da recensire non faccio proprio sfracelli. Questo perchè già il titolo, assolutamente banale, fa pensare ad un genere visto e rivisto nel passato. Piuttosto ordinario, magari, ma non mi faccio rapire dagli stereotipi e vado oltre, anche perché, insomma Gerard Butler merita una possibilità.
Questa la sinossi: durante una violenta tempesta, il comandante Brodie Torrance (Gerard Butler) salva i suoi passeggeri con un atterraggio di emergenza. L’aereo plana però su un’isola devastata dalla guerra e per il gruppo, preso in ostaggio da pericolosi ribelli, è l’inizio di un vero e proprio incubo. L’unica persona su cui Torrance potrà contare è Louis Gaspare (Mike Colter), un uomo accusato di omicidio che l’FBI stava trasportando sul suo volo.
Non proprio il mio genere forse, però diamo credito: e così ci imbarchiamo sul volo di linea dove, appunto il Butler pilota, Brodie Torrance, si ritrova a fare i conti con una tempesta che fa sfracelli sull’aereo, facendolo precipitare in un’isola sperduta delle Filippine. Qui, tanto per peggiorare le cose ai sopravvissuti, troveranno i pirati, impegnati in una sorta di guerra civile, che obbligano l’aviatore nonché ex militare di inventarsi qualcosa per salvare la pelle propria e dei passeggeri e cercare di riabbracciare l’amata figlia.
Proprio su questi ruoli ‘dell’eroe qualunque’ Butler, che è anche produttore del film, ha fatto parte della sua fama, tanto da dichiarare nelle note che: “Torrance è un personaggio ricco di sfaccettature. Sebbene non abbia esperienza tattica nel combattere pericolosi ribelli, sente una profonda responsabilità nei confronti dei suoi passeggeri e della figlia che stava andando a trovare. Dopo l’atterraggio di emergenza, farà di tutto per proteggere i suoi passeggeri e riportarli a casa. È un uomo in missione che non può prevedere verso cosa andrà incontro dopo che il suo aereo si schianta, o chi sarà colui che lo aiuterà ad affrontare un momento così critico”.
E proprio l’improbabile detenuto Louis Gaspare, che era stato portato a bordo dell’aereo all’ultimo minuto per essere estradato, diventa quello con cui “nessuno vuole avere a che fare, ma di cui tutti hanno bisogno”.
Insomma, diciamo che il film di Jean-François Richet magari non resterà negli annali ma, come si dice in questi casi, è un “classico blockbuster” che, per chi ha la passione per i film di azione, può andar bene per una serata.
Dal 25 gennaio nei cinema.