“Quando, in principio, Lisa Nur Sultan mi ha parlato di “Beata te”, già l’idea l’ho trovata folgorante. Una donna che compie quarant’anni e vede, in pratica, materializzarsi davanti agli occhi il
famigerato orologio biologico, nei panni dell’Arcangelo Gabriele, è già di per sé geniale“. La regista Paola Randi racconta la genesi del film “Beata te” , su Sky Cinema dal 25 dicembre.
La protagonista è Marta, interpretata dalla convincente Serena Rossi, una regista di teatro, single e tutto sommato soddisfatta della sua vita, a un passo dal debutto del suo Amleto. Proprio alla soglia del suo compleanno e del debutto del suo ultimo spettacolo, Amleto, riceva una visita inaspettata: quella dell’Arcangelo Gabriele (Fabio Balsamo). Come nella tradizione, questo messo è sceso tra gli uomini per dare a Marta una notizia: presto diventerà madre e avrà un bambino. L’equilibrio della vita di Marta viene stravolto: cosa deciderà di fare?
“Quando ho letto il copione ho detto subito sì – ha dichiarato Serene Rossi in conferenza stampa – perché a prescindere proprio da quello che è il mio personaggio mi piaceva pil messaggio che veniva fuori da questa storia. Con leggerezza e ironia, si è affrontato il dilemma della maternità: l’essere madre il non volerlo o non poterlo essere“.
Voglio essere madre… posso essere madre?… gli altri vogliono che io sia madre… sarò capace di essere madre?. perché non ho voluto un figlio?… perché non vorrei mai esser madre? L’identità delle donne continua ad avere un stretta relazione con la maternità, la sua vita affettiva e sociale ne ha ricevuto forti condizionamenti. Ci sono tonnellate di film che discutono di quanto possa essere unica e gratificante la maternità. Incentrati sull’idea che una donna senza figli sia sempre una donna “a metà”, meno femminile, meno realizzata e pertanto più infelice. Sono pochi invece i film che esplorano i sentimenti di cui le mamme hanno paura di parlare per evitare di essere giudicate dagli altri.
“Alcune donne sentono molto la maternità, altre no. Io credo fermamente nella libera scelta di ognuno – ha aggiunto Rossi. Nel mio caso non avevo pensato a un figlio, poi però in una relazione molto forte e stabile mi è venuto davvero naturale. Invece per i single o gli omosessuali la strada alla genitorialità è ostacolata da una legge che prevede la procreazione assistita solo per le coppie etero, per loro forse forse l’Arcangelo Gabriele è davvero l’unica possibilità per avere un figlio”.
Per Fabio Balsamo, comico napoletano che si è fatto conoscere all’interno del gruppo The Jackal nel quale fa parte da anni, Beata te vuole contribuire a scardinare un mito, quello della maternità, che continua a resistere nonostante sia in atto un tentativo di messa in discussione.
Paola Randi insieme alle sceneggiatrici Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi realizzano una commedia dal grande ritmo; divertente e con note di riflessione mai pedanti o melanconiche; con interpreti bravissimi, per tempi comici, mimica, personalità.