Presentato in concorso al Festival di Cannes e vincitore del Premio Speciale per il 75° anniversario, con Tori e Lokita i fratelli Dardenne, vincitori di due Palme d’oro per “Rosetta” nel 1999 e per “L’enfant – Una storia d’amore” nel 2005, tornano a raffigurare il reale e le difficoltà degli emarginati raccontando la storia di una grande amicizia tra una ragazza adolescente e un bambino fuggiti dall’Africa e arrivati in Belgio dove, sostenendosi fortemente l’un l’altro, cercano di integrarsi in un mondo che li respinge.
Tori di 12 anni e Lokita di 16 anni devono trovare un modo per sopravvivere mentre hanno a che fare con contrabbandieri, lavori al mercato nero, burocrati senza cuore, condizioni di vita devastanti.In Tori e Lokita hanno trovato un nuovo ritmo cinematografico, una rinnovata vivacità, e questa di per sé è una notizia incoraggiante. Jean-Pierre e Luc Dardenne dimostrano ancora una volta la capacità di fondere il realismo sociale il racconto poliziesco. Badano al sodo e realizzano un film asciutto e essenziale, che si caratterizza per un’abilità davvero rara: quella stimolare empatia nei confronti dei personaggi che stanno così coraggiosamente cercando di aggrapparsi alla dignità.
“Il nostro più grande desiderio è che alla fine del film il pubblico, che avrà provato una profonda empatia per questi due giovani esiliati e per la loro amicizia, provi anche un senso di rivolta contro l’ingiustizia che regna nella nostra società”.
Come altri registi del realismo sociale i Dardenne evitano il sensazionalismo del dramma a favore della traiettoria costante della vita quotidiana, Il film denuncia le iniquità dei sistemi di immigrazione che spesso rasentano la crudeltà dei paesi dell’Europa occidentale che si presumono illuminati. Ed è straordinariamente onesto, dal momento che nel pubblico sipalesa il dubbio di quanto potrebbe essere diverso il mondo con solo un po’ più di gentilezza e grazia.
Dopo la presentazione romana del 10 novembre Jean-Pierre e Luc Dardenne sono stati ospiti al 63° Festival dei Popoli che ha dedicato loro una retrospettiva.