Letizia Battaglia è stata una delle più grandi fotografe del nostro tempo. Le sue foto in bianco e nero hanno raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia, la terribile mattanza durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi nel corso del trentennio più efferato della nostra storia repubblicana. Unica donna tra colleghi uomini, Letizia riesce a imporre uno sguardo di pietà e di bellezza, facendo della fotografia un’arma per cambiare il mondo.
A rendere omaggio alla grande fotografa e in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, il 23 e il 24 maggio, Raiuno presenta la serie “Solo Per Passione’. Letizia Battaglia, fotografa. Per la regia di Roberto Andò , è la storia di una donna che con le sue foto in bianco e nero ha raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia, la terribile mattanza durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi, nel corso di 30 anni segnati dal sangue e dal terrore.
Per Ragonese è stato un compito non facile portare sul piccolo schermo la storia della fotoreporter. “Il ruolo è stato veramente impegnativo. Senti il dovere di rendere una persona speciale, un simbolo che va al di là della donna, ancora di più per me che sono palermitana. Letizia è un monumento, tutti la conoscono. Interpretare lei è come interpretare una strada di Palermo”.
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, dice : “Letizia Battaglia è stata una grande reporter ma soprattutto una grande donna. Un’operazione di questo tipo non era semplice, ma la facciamo attraverso un grande regista, la regia è lo sguardo e lui si è misurato con una grande fotografa e dunque una grande donna di sguardo. Quello che conta è il taglio. Battaglia ha lottato due volte, per le donne e per Palermo e Andò ha messo in luce queste due lotte. Lei c’era dagli anni ’50 ai ’70 in un momento in cui le donne fotografe erano pochissime. La fotografia, come diceva Roland Barthes ne ‘La camera chiara’, è un atto sovversivo ma non perché tende a sconvolgere ma perché tende a indurci a pensare, e lei questo sottilmente lo ha fatto. Ci faceva vedere i morti ammazzati ma non per farvi del male, non per amore dello splatter, ma per farvi pensare. Questo era l’atto sovversivo di Letizia Battaglia”.
Per Angelo Barbagallo, il produttore della serie, Roberto Andò, che conosceva Letizia da molti anni, è stato bravo a mettere in luce con un bel linguaggio sia gli aspetti privati della vita di Letizia, ma anche la storia “grande” .
Commosso il ricordo del regista che rivela come Letizia Battaglia non abbia mai davvero fatto pace con il suo passato. ” Non si è mai risolta dentro un qualcosa. Aveva una passione tale che la spingeva avanti ovunque. Non era una donna facile, era molto generosa, ma brusca o scostante. La sua è stata una vita da romanzo. Era in anticipo sui tempi e entrava in contatto con persone inadeguate, come il padre e il marito che, di sicuro era una persona buona ma incapace di seguirla e lasciarla libera. Una donna capace di dare una svolta alla sua vita a 39 anni, quando scopre la fotografia come modo migliore di stare al mondo, e di fare politica per cambiare le cose. Aveva un’immagine dolorosa ma mai rassegnata”.
Nel cast di Solo per passione-Letizia Battaglia fotografa, ci sono anche Lino Musellae Peppino Mazzotta.