Il primo film “Scream” del 1996 grazie alla mano esperta del regista Wes Craven -e una sceneggiatura ironica e autoreferenziale di Kevin Williamson ha segnato una linea di demarcazione nella storia del cinema horror, con tre sequel di varia qualità che sono stati realizzati nei successivi 15 anni.
Come “Il risveglio della forza”, “Jurassic World” e “Ghostbusters: Afterlife”, “Scream” è in parte sequel e in parte remake; anche nel nuovo film dell’”urlo”, c’è un nuovo protagonista: Sam (Melissa Barrera), un’ex residente di Woodsboro è costretta a tornare nella sua vecchia città natale dopo che sua sorella Tara (Jenna Ortega) è stata attaccata in un modo simile all’iconico cameo di Drew Barrymore nell’originale. Ovviamente, non sarebbe un sequel legacy senza volti familiari, quindi ecco che i veterani del franchise Dewey (David Arquette), Gail (Courteney Cox) e Sydney (Neve Campbell) si rifanno vedere per smascherare il nuovo Ghostface.
Mentre Craven (che in precedenza aveva diretto tutte e quattro le puntate precedenti) è morto nel 2015, il quinto “Scream” è abilmente diretto dal team di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, da una sceneggiatura di James Vanderbilt e Guy Busick.
Una cosa che ha sempre differenziato la serie “Scream” dai suoi simili slasher è stato il mistero centrale dei film. A differenza di mostri soprannaturali come Freddy o Jason, Ghostface è solo una persona con una maschera che impugna un coltello. La ricerca per svelare l’identità dell’assassino ha portato il pubblico a fare il tifo per la sopravvivenza dei personaggi, invece di vederli come semplici numeri in una statistica di vittime.
Il brivido dell’originale “Scream” rimbalza nell’aria come un palloncino intriso di sangue ma non è un film estremamente spaventoso. Ci sono sobbalzi e una sequenza ingegnosa in cui un personaggio fruga in una cucina e ci aspettiamo che l’assassino salti nell’inquadratura, ma si continua ad aspettare e cronometrare l’attacco, prolungando la suspence. Il film, nelle sale dal 13 gennaio, Scream” è anche un commento vizioso e azzeccato su alcune delle mode più ripugnanti nel panorama dell’intrattenimento moderno.